Dai primi calci alla Masia e all'Azzurro: Giulia Dragoni pronta a stupire al Mondiale

Non è la più giovane delle 736 giocatrici presenti al Mondiale in Oceania, battuta di poco in questa classifica dalla sudcoreana – nata negli USA - Casey Phair, ma Giulia Dragoni è senza dubbio una delle giovani da tenere d’occhio in questo Mondiale tanto che la FIFA l’ha inserita fra le dieci teenager che possono sorprendere il mondo in Australia e Nuova Zelanda. La classe 2006 era salita già alla ribalta a gennaio quando il Barcellona l’ha acquistata dall’Inter, con cui aveva debuttato in Serie A in autunno, facendo di lei la prima italiana (concetto valido anche al maschile) a entrare nella celebre Masia. Da lì un crescita esponenziale con la chiamata nelle 23 azzurre che prenderanno parte al torneo iridato.
La Gazzetta dello Sport in edicola traccia la carriera della giovanissima calciatrice: “La sua storia è fatta di polmoni fuori dalla norma, di dribbling a ogni latitudine e nessuna paura di crescere, di superarsi. Anzi, di superare: gli altri (al maschile), i propri limiti, le nuove sfide. Ma prima di essere la mezzala della Nazionale, Giulia Dragoni è stata una bambina innamorata del calcio. In una famiglia milanese non “pallonara”, sceglie lo sport nazionale perché ama giocare in soggiorno con il fratello maggiore Niccolò. Dai palloni di spugna passa a quelli di cuoio quando si iscrive nella società di quartiere, sempre in squadre miste. O meglio, una bambina e tanti bambini. - si legge ancora sottolineando il passaggio decisivo all’Inter – Il ruolo centrale è del responsabile Miro Keci che la inserisce subito in Primavera a 14 anni non compiuti nel 2020 dove stacca tutte le compagne più grandi anche di tre o quattro anni. L’Inter le fa assaporare la prima squadra durante il Covid e lei di fatto primeggia in un test atletico simile sbalordendo atlete navigate in Serie A. Nel 2022 Rita Guarino fa il conto alla rovescia per il compimento dei 16 anni e la fa esordire appena possibile: un mesetto, quattro partite, e già deve salutarla. La chiamata del Barcellona non si può ignorare, così diventa la prima donna non spagnola residente alla Masia, dove oggi condivide le giornate con i giovani talenti blaugrana di tutta la polisportiva. Giulia ha appena terminato la prima mezza stagione con la squadra B, segnando e convincendo”.
