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Inchiesta Prisma e Juve. Dopo il ricorso, spunta la deposizione dell'ex consigliera Marilungo

Inchiesta Prisma e Juve. Dopo il ricorso, spunta la deposizione dell'ex consigliera MarilungoTUTTO mercato WEB
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giovedì 2 marzo 2023, 00:56I fatti del giorno
di Tommaso Bonan

All'indomani della deposizione del ricorso presso il Collegio di Garanzia del CONI, sono emerse a mezzo stampa le deposizioni di fronte ai PM dell’inchiesta Prisma dell'ex consigliera indipendente del CdA della Juve, Daniela Marilungo.
Lo scorso 29 novembre Marilungo decise di rassegnare le proprie dimissioni con dichiarazione separata rispetto agli altri membri del CdA sostenendo l'impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente agire informata a fronte di temi di sicura complessità". Ed è questo che lo scorso 12 gennaio ha confermato dinanzi ai PM: "A più riprese abbiamo (insieme ad altri consiglieri del CdA, ndr) chiesto che la documentazione integrale della procura ci venisse data e a più riprese ci sono state date rassicurazioni che nessuna delle carte del procedimento erano rilevanti ai fini delle decisioni in materia di bilancio".

In un altro passaggio, Marilungo torna di nuovo sul motivo delle sue dimissioni: "Avevamo chiesto che fossero messi a disposizione gli atti integrali del procedimento penale ma non ci sono mai stati consegnati. Ed è questo è uno dei motivi per cui ho deciso di dimettermi. Anche perché i professionisti di fiducia della Juve 'dicevano A' e Deloitte 'diceva Z'".

Marilungo ha poi parlato del confronto con Andrea Agnelli. "Chi all’interno del CdA propugnava la tesi di andare avanti col documento di bilancio nonostante i rilievi di Deloitte?", la domanda dei magistrati a cui l'ex consigliera ha risposto così: "Il presidente Agnelli in maniera chiara". E ancora: "La spada di Damocle che ci rappresentavano Agnelli e Gabasio era che se non avessimo approvato il bilancio entro una certa data non ci saremmo potuti iscrivere al campionato".

In un altro passaggio, Marilungo spiega poi cosa è accaduto dopo le sue dimissioni: "Continuavo a ricevere le convocazioni. Mi fu detto: 'se ti dimetti crei un danno irreparabile alla società'. Così chiamai il mio legale e lui parlò con l’avvocato Maurizio Bellacosa ma le mail continuavano. Così sempre il mio avvocato mandò una Pec chiamò e disse che se non avessero ratificato le mie dimissioni sarebbe andato in Procura a denunciare tutti. Da quel momento - chiosa Marilungo - nessuno mi ha più cercato se non per dirmi con una mail che avevano sbagliato a inviarmi quelle missive telematiche".

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