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La voglia di restare all'Inter e l'infortunio che lo ha fatto pensare: Lukaku a tutto tondo

La voglia di restare all'Inter e l'infortunio che lo ha fatto pensare: Lukaku a tutto tondoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 26 maggio 2023, 00:56I fatti del giorno
di Lorenzo Di Benedetto

Romelu Lukaku, centravanti in prestito all'Inter dal Chelsea, si è raccontato così: "Sono felice e sto bene con me stesso e questa è una cosa importante. Accetto chi sono e non mi importa di quello che gli altri pensano di me. Quando ripenso da dove sono venuto e come ero non potrei essere più felice. Mi rendo conto che ci sono altre cose nella vita e lo accetto. Se ho commesso un errore? Quello è un mio errore. Non di qualcun altro e non metterò la mia vita in altre mani. Prendo io le mie decisioni". Poi Big Rom ha riavvolto il nastro della sua vita agli inizi, o meglio fino all'esperienza nell'Anderlecht: "Ho iniziato quando avevo 16 anni e ora ne ho 30: quanti gol ho segnato. Si, davvero tanti gol. Anche mio padre è stato un giocatore professionista ma io ho vissuto un po’ da emarginato e quella stessa rabbia, dal profondo, mi ha aiutato sul campo. E quegli obiettivi sono cresciuti, moltiplicandosi. Quello che contava, già a 16 anni all’Anderlecht, erano i miei gol".

Poi l'accenno a quei 121 gol siglati in Premier League con diverse maglie di club indosso, col paradossale 'disprezzo' ricevuto in terra inglese: "Non ero più felice in Inghilterra. Volevo qualcosa di nuovo, qualcosa mi mancava e perciò sono andato via. La mia mente era altrove. Sentivo di non riuscire ad evolvere me stesso. Avevo dato. Per questo ho lasciato la Premier League e l’Inghilterra: perché non ero più felice. Poi ho pensato: e ora dove vado? In Italia! La mia famiglia sta bene qui".

Poi le parole sull'infortunio che lo ha tenuto fuori a lungo in questa stagione: "La gente non sa che mi sono strappato il tendine dei muscoli flessori della coscia, dietro al ginocchio, nell'allenamento prima della Cremonese. È stata la prima volta in vita mia che sono stato fermo 6 mesi senza poter giocare. Mi ha fatto pensare molto: 'Forse dovrei fare una riabilitazione più lunga per poter giocare più a lungo'. E non ci sono molte persone con cui posso parlare di questo in Nazionale. 'Ma magari qualche giorno di riposo in più a settembre farebbe bene', mi sono detto. Io ho fatto di tutto per la Nazionale ed è un onore. Ma mi ha fatto pensare quello che mi è successo. È il mio corpo. Kompany ha dovuto smettere di colpo a 33 anni, io non voglio che mi succeda. Io peso 102 kg e sprinto tante volte, non voglio rovinare il mio corpo".

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