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Il derby è stato una batosta e può essere un macigno: Milan, ora arriva il momento più difficile

Il derby è stato una batosta e può essere un macigno: Milan, ora arriva il momento più difficileTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 21 febbraio 2021, 19:00Il corsivo
di Ivan Cardia

Aspettiamo il Milan al varco da quando ha iniziato a correre. Perché quello che i rossoneri di Stefano Pioli hanno fatto, dal dopo lockdown a oggi, ha dell’incredibile. È un miracolo calcistico, e come tale la sensazione è che sia fragile, pronto a evaporare da un momento all’altro. Non per il valore dei giocatori, e neanche della società, su questo non si discute: il progetto ha basi forti e lungimiranza. Che la squadra più giovane del campionato potesse lottare per lo scudetto, dopo troppi anni di mediocrità e con un allenatore arrivato come traghettatore, però, è stato qualcosa di sorprendente. Lo è tuttora. Così, ogni difficoltà è diventata un banco di prova. La ripresa del campionato, poi l’infortunio di Ibra, il doppio impegno tra coppe europee e Serie A. Tutto superato di corsa, in scioltezza, come se nulla fosse. O quasi.

Ora arriva il momento più difficile. A San Siro è andato in scena un derby nel quale tutti immaginavano l’Inter favorita, e l’Inter alla fine ha vinto. Anzi, stravinto. Non sarebbe un dramma: la squadra di Conte è pensata, costruita, pagata per puntare allo scudetto. Anche se alla Pinetina rifiutano di vederlo come un obbligo. Quella di Pioli, no: ha l’obiettivo di tornare in Champions. La distanza è stata improvvisa, stordente. Bastava poco, in realtà, perché il Diavolo pareggiasse, o almeno riuscisse a riportarsi in partita. Alla fine però è stato 3-0 ed è tutto quello che conta, tutto quello che resta. All’Inter, che ha più onori ma anche più oneri. E al Milan: oggi pomeriggio sembra svanito un miraggio, e il contraccolpo può essere pesante, soprattutto a livello psicologico. Questa sconfitta può diventare due cose: un macigno, che frena il resto della stagione di Ibra&Co. O una battuta d’arresto, di cui non fare un dramma. Perché la classifica dice pur sempre meno quattro ma recita anche più sei. Da come Pioli gestirà un momento delicatissimo per lo spogliatoio, dipenderà il futuro del suo Milan.

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