Kessié al Barça. La decisione è molto più rischiosa rispetto a quella presa da Donnarumma

Franck Kessiè ha deciso di ripartire dal Barcellona. Lo farà dalla prossima estate, dopo la scadenza dell'attuale contratto col Milan fissata per il 30 giugno. Che non avrebbe rinnovato lo si era capito lo scorso settembre, quando all'ultima proposta del Milan - 5.5 milioni di euro netti a stagione a salire - il suo procuratore Atangana aveva risposto 'No, grazie'. Nel frattempo, Atangana aveva già proposto il suo assistito al Barcellona, ma solo con l'arrivo di Xavi la trattativa è davvero entrata nel vivo: ora l'accordo totale, dopo l'ultimo contatto tra le parti. In attesa delle firme che non tarderanno ad arrivare.
Come lo scorso anno, il Milan ha deciso di spingersi fin dove riteneva possibile. Come con Donnarumma, il Milan ha deciso di non fare il passo più lungo della gamba e alla richiesta ritenuta eccessiva del giocatore ivoriano ha fatto seguito uno stallo sulle trattativa che, in soldoni, vuol dire lavorare già per il suo sostituto. La speranza per i tifosi del Milan è che lo switch possa essere positivo, come capitato per il portiere. Ma il focus in questo corsivo è su Kessiè, che va in un Barcellona che ha già messo le basi per tornare ai vertici dopo la disastrosa coda dell'era Bartomeu.
Donnarumma scelse Parigi per un ingaggio sensibilmente più alto rispetto a quello che gli era stato proposto dal Milan, 12 milioni di euro contro 8. Ma anche con la consapevolezza che il posto da titolare nel PSG sarebbe presto stato il suo: magari non subito, ma il dualismo con Keylor Navas - nonostante il clamoroso errore del Bernabeu - avrà esito scontato: Gigio è e sarà sempre di più il titolare del Paris Saint-Germain, Navas il suo vice. O magari andrà via.
Kessiè decide invece di andare al Barcellona per un ingaggio non troppo più alto rispetto all'offerta del Milan. E soprattutto in una squadra che nel suo 4-3-3 è già oggi sostenuta da quelli che con ragione di causa vengono definiti i nuovi Xavi e Iniesta: Gavi, classe 2004, e Pedri, classe 2002 e vero e proprio pupillo dell'attuale allenatore. Perno davanti alla difesa (che poi non è proprio il ruolo di Kessiè) è il capitano Sergio Busquets: 33 anni, fin qui il più utilizzato. Ma pur ipotizzando una evoluzione di Kessiè alla Yaya Touré per il dopo Busquets, c'è da fare i conti con chi in Spagna viene già considerato il nuovo Busquets: Nico Gonzalez, classe 2002. Per chi avesse seguito distrattamente le vicende del Barça negli ultimi mesi, non parliamo qui di talenti potenziali ma già reali. Già titolari nel Barça che ha ripreso (e come se ha ripreso...) a funzionare. Ai quattro giocatori appena citati bisogna aggiungere Frenkie De Jong: l'olandese quest'anno sta garantendo un rendimento eccellente tanto da essere messo da Xavi sullo stesso livello dei due nuovi enfant prodige del calcio spagnolo.
Kessiè si inserirà in questo contesto. E a meno che il Barça non abbia già in pugno una mega-offerta per De Jong, l'ivoriano sbarcherà in Catalogna col ruolo di sesta scelta al posto di Riqui Puig, che probabilmente verrà ceduto in prestito. Un quadro non ideale per chi oggi è titolare indiscusso del Milan e a cui il Milan aveva fatto un'offerta non troppo differente da quella del Barça. Una scelta, quella di Kessiè, decisamente meno comprensibile rispetto a quella fatta da Donnarumma la scorsa estate.
