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Sarri e la corte di Lotito. Il vero colpo in panchina lo sta facendo la Lazio

Sarri e la corte di Lotito. Il vero colpo in panchina lo sta facendo la LazioTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 4 giugno 2021, 08:00Il corsivo
di Ivan Cardia

La Roma si è mossa per prima, ha riportato in Italia lo Special One e poi si è seduta su una riva del Tevere con un secchiello di popcorn in grembo, a godersi lo spettacolo delle altre. Hanno cambiato quasi tutte, alla spicciolata. La Juventus ha accontentato i nostalgici e sconfessato la rivoluzione del bel giuoco richiamando Massimiliano Allegri. Il Napoli si è messo alle spalle i ringhi tra ADL e Gattuso, che tempo due giorni ha trovato casa a Firenze, per invitare Luciano Spalletti a tuffarsi nel mare del sud, prima volta in carriera. Ha cambiato persino la prima della classe, l’Inter, che a malincuore e con parecchi milioni in tasca ha dato o ricevuto, mica è tanto chiaro viste le modalità, il benservito a o da Antonio Conte, per scippare Simone Inzaghi, il miglior prodotto della new wave italiana, alla Lazio. I biancocelesti, delle sette o più sorelle, sembravano beffati. Invece, a fuoco lento e con una fumata bianca che in questo caso ha più di un significato ma è comunque vicina, Claudio Lotito sta piazzando la zampata del leone. Forse addirittura del fuoriclasse, quale piaccia o non piaccia il patron biancoceleste, alle prese in questi giorni anche con qualche altra bega un po’ più a sud, sa essere. A modo suo.

Maurizio Sarri: la Lazio sta facendo il vero colpo in panchina. A fuoco lento, appunto: si parlano, si sentono, si vedono e si rivedono. A Formello e al ristorante, aspettando di accendere quella benedetta sigaretta che il popolo biancoceleste invoca dopo ogni post, tweet, stories, retweet. Solidarietà al social media manager laziale, per la cronaca. È un affare tuttora a divenire e che sia così complicato testimonia soltanto quanto significhi che la Lazio punti in alto. A vincere? Chissà, proprio con Inzaghi (non più -ino da tempo) ci è andata molto vicina non troppo tempo fa. Per soldi, garanzie tecniche, rivoluzione tattica necessaria, Sarri-Lazio è il matrimonio più ambizioso dell’intera Serie A. Con ordine, ripartiamo dall’inizio: José Mourinho è un colpaccio a livello mediatico, ma da più di una stagione è un tecnico in fase calante. Allegri ha il retrogusto della copertina di Linus, Inzaghi è stato scelto anche per non stravolgere l’impianto di Conte. Se a Spalletti il Napoli chiederà lo scudetto, gli chiederà di fare ciò che non ha mai fatto, almeno in Serie A: vincere. Sarri ha quattro anni più di Mou, ma l’anagrafica c’entra poco: è arrivato l’altro ieri al grande calcio, ha ancora voglia di trofei. E comunque ne ha vinti più del portoghese di recente. Altro che comfort zone: con cui la Lazio farebbe/farà un salto nel vuoto. Non fosse altro che il suo ingaggio necessiterebbe di parecchi accorgimenti, di cambiare la filosofia e soprattutto il modulo della squadra, in sostanza di fare un mercato adeguato. Nessuno sa davvero se Inzaghi potrà pretenderlo dall’Inter, che comunque tra le chiamate ha fatto una di quelle che più guardano al futuro. Quanto allo scudetto, se Lotito glielo chiederà, busserà a una porta che Sarri ha prima quasi scardinato con una squadra che ha fatto innamorare mezza Italia e poi è riuscito ad aprire, sedotto e abbandonato dalla Signora per una tuta e due dita di troppo. In fin dei conti, ha anche parecchia voglia di rivalsa.

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