L’ex LGI si racconta: Jacopo Manconi e quel sogno di tornare in Serie B

Riprende il viaggio che ci porta alla scoperta dei trascorsi e delle esperienze dei calciatori che negli anni sono comparsi all’interno del nostro Almanacco. In precedenza abbiamo dato spazio a Matteo Rover del Sudtirol (https://www.tuttomercatoweb.com/la-giovane-italia/sudtirol-voce-all-ex-lgi-matteo-rover-chiesa-il-basket-ed-una-carriera-ancora-tutta-da-scrivere-1608822). Oggi, invece, la rubrica “Ex LGI” vira su un profilo che fa della trequarti avversaria il proprio campo di battaglia: stiamo parlando di Jacopo Manconi, classe ’94 dell’Albinoleffe.

DALL’ECCELLENZA ALLA SERIE B CON BRUNO FERNANDES
Jacopo Manconi nasce a Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, il 24 aprile del 1994 e cresce calcisticamente nel settore giovanile della FC Vigejunior, dove gioca fino alla categoria allievi. Successivamente si trasferisce al Villanterio prima di essere prelevato dal Novara e aggregato alla squadra primavera del club piemontese: “Sono partito dall’Eccellenza per poi arrivare nella Primavera del Novara a 17 anni di età. Qui vi ho trascorso un anno e negli ultimi sei mesi della stagione successiva sono stato aggregato alla prima squadra, con cui esordii in casa contro il Brescia. Fu davvero un bel momento: in quei sei mesi feci molto bene, infatti venni attenzionato da diverse squadre importanti e, soprattutto, ricevetti le chiamate con la Nazionale Under 19 e Under 20. Negli anni successivi ho girato molte squadre fino ad approdare lo scorso anno all’Albinoleffe”. Dunque, poco il tempo trascorso in un settore giovanile di un club professionistico, prima del grande salto, per Manconi, che nella sua esperienza ha comunque avuto l’occasione di conoscere e frequentare calciatori di un certo rango: “Nella mia esperienza calcistica ho avuto tantissimi compagni, ma sono rimasto in contatto con pochi. Queste poche persone me le tengo però care e strette perché con esse ho trascorso dei bei momenti. Uno di questi è sicuramente Bruno Fernandes, giocatore che conobbi al Novara. Già a quei tempi si capiva lo spessore del giocatore: oltre ad essere un grandissimo talento è una gran persona”.

L’EVOLUZIONE TECNICO-TATTICA
Quello di Jacopo è stato un percorso nel quale sì e evoluto non solo dal punto di vista della crescita tecnico-tattica, ma anche della posizione ricoperta in campo: “Sono un attaccante che ha sempre voglia legare il gioco, a cui piace prendersi la palla per provare costantemente a creare qualcosa. Ormai posso definirmi un trequartista o una prima punta. Ai tempi delle giovanili facevo anche l’esterno d’attacco largo in un 4-3-3, ma non riuscivo a esprimere il meglio di me. Negli ultimi anni, invece, nel ruolo di punta, stazionando più vicino all’area di rigore, riesco a esprimere meglio la mia velocità e la mia voglia di far goal. I miei punti di forza sono sicuramente velocità e freddezza davanti alla porta. Non ho un giocatore in particolare a cui mi ispiro ma ogni volta che vedo delle partite cerco di prendere qualcosa dai migliori e farne tesoro”.

LA CARRIERA
Tra i momenti migliori della carriera di Manconi, va sicuramente citato il primo anno in Serie B con il Novara e il periodo in cui presenziò con la Nazionale Under 19 e 20: “La maglia azzurra ha qualcosa di magico e per me fu davvero un sogno indossarla. Anche nel 2017 feci molto bene, prima con la Reggiana, poi da gennaio col Trapani: in totale in quell’annata segnai 10 gol”. Dopo Carpi, Livorno, un’altra parentesi a Novara e Gubbio, esperienze poco felici dal punto di vista realizzativo, ci fu il riscatto con la maglia della Giana Erminio: “Anche in quell’occasione andò molto bene. In 6 partite misi a segno 5 gol ma a fermarmi fu la pandemia e la conseguente sospensione dei campionati. Il mio miglior momento però è sicuramente quello che sto vivendo da un paio di stagioni all’Albinoleffe: lo scorso anno con il titolo di capocannoniere e 18 gol complessivi (15 in campionato e 3 ai Playoff) fino ad arrivare al momento attuale. Ora sono a quota 8 reti e non mi voglio di certo fermare”. Le idee chiare non gli mancano: “In questo momento il mio obiettivo è sicuramente quello di continuare a far ciò che ho iniziato, ovvero andare forte in campo e segnare sempre più gol; magari superare il numero di quelli dell’anno scorso per continuare ad attirare l’attenzione di molti addetti ai lavori. L’altro mio pallino è sicuramente quello di tornare a salire di categoria. La Serie B l’ho già fatta e la conosco bene, vorrei arrivarci per poi cercare di puntare sempre più in alto”.

LE FUTURE ASPIRAZIONI
Queste le sue parole in merito alle aspettative future: “Al momento non ho altro per la testa che non sia il campo. Il mio unico obiettivo, ad oggi, è mettere tutto me stesso in quello che faccio. Per il mio futuro spero di restare ancora in questo mondo, anche se non so ancora in quale veste. Ai giovani dico: mettete la testa in ciò che fate e siate umili, perché sono due aspetti che fanno davvero la differenza. E se mai dovesse esserci un’opportunità, non fatevela scappare, date il meglio di voi stessi e vedrete che sarete ricompensati”.