Michael Owen, il Pallone d'Oro tormentato dagli infortuni. Poteva essere unico

Michael Owen è stato un campione, un fuoriclasse che, senza infortuni, sarebbe potuto sicuramente essere anche qualcosa di più. Chi vince un Pallone d'Oro a 22 anni non ha qualcosa di speciale, ha dentro di sé doti uniche e inimitabili per quasi chiunque che nel 2001 riuscì a mostrare al mondo intero. Uno dei più grandi talenti del calcio europeo, se non il più grande, militava nel Liverpool, società nella quale resterà per 7 lunghi anni prima di accettare la corte del Real Madrid, che se lo assicurò per oltre 25 milioni di euro, cifra che all'epoca era esorbitante considerando le spese che venivano fatte. Qualcosa però con i Blancos andò storto, quel binomio che avrebbe dovuto regalare successi, trionfi, gol e prestazioni sontuose rimase solo un sogno degli amanti di questo sport e così dopo una sola stagione fu il Newcastle ad acquistarlo e a metterlo sotto contratto.

Quattro lunghe stagioni ai Magpies, dopo una stagione da 16 gol con le Merengues, che non poteva bastare per quelle che erano le aspettative, vengono concluse con 30 gol in 79 presenze. L'inglese è un talento, ma gli infortuni al ginocchio lo tormenteranno e così al Manchester United non inciderà come avrebbe potuto se il suo fisico lo avesse sorretto. I rimpianti furono tantissimi perché quello che aveva fatto intravedere faceva sperare in tutt'altro, invece dovrà accontentarsi, si fa per dire, di essere stato solamente un campione come tanti, non un calciatore unico perché visto troppo solo a sprazzi. Nel 2013 concluderà la carriera allo Stoke City, dicendo addio anche alla Nazionale, con cui ha messo a segno 40 gol in 89 partite. Nel suo palmares vanta 1 Coppa d'Inghilterra, 3 Coppa di Lega inglese, 3 Community Shield, 1 Premier League, 1 Coppa UEFA, 1 Supercoppa UEFA e 1 Coppa Intertoto UEFA. Oggi Michael Owen compie 44 anni.