Adriano a La Gazzetta dello Sport: "Lukaku mio erede, che coppia saremmo stati in campo"

"Lukaku mio erede, che coppia saremmo stati in campo", titola oggi La Gazzetta dello Sport ad un'intervista ad Adriano, ex attaccante nerazzurro. "Ciao Romelu, sono Adri, abbiamo vinto!", una delle prime chiamate post-scudetto, Romelu Lukaku l’ha ricevuta da Adriano Leite Ribeiro, predecessore col 9 nerazzurro e suo mito di infanzia. "Avrei voluto essere come te...", ha ammesso il belga, in estasi, al brasiliano. Adriano ha trovato in questa nuova Inter un vero amico e, quando parla con lui, è come se tornasse tra le mille luci di San Siro: "Mi sono congratulato e l’ho invitato qui a Rio quando sarà finita la pandemia. Glielo ripeto: Rome, sei ospite a casa mia, insisto!". Ma cosa unisce Adriano a Lukaku? "Beh, Romelu è molto simile a me da tutti i punti di vista, non solo per la forza fisica e il piede sinistro, ma anche per l’umiltà e il legame fortissimo che ha con la sua famiglia. È un giocatore unico e tecnico, nessuno riesce a fermarlo. Immaginate per un attimo io e lui in campo insieme... Mamma mia!".
Adriano segue ancora l'Inter quindi: "Non vedo tante partite anche perché, quando capita, sono molto nervoso come i veri tifosi, ma ho accompagnato tutta la stagione a distanza e ho brindato con la mia famiglia per il tricolore: è stato bellissimo. Non ho mai dubitato che finisse così, con la vittoria. Erano tutti molto concentrati sull’obiettivo. E sono un gruppo veramente unito, fa tutta la differenza del mondo: quando ci sono queste caratteristiche, alla fine una squadra vince".
