Adani: "Non ho capito la scelta di Chivu. Inter, dopo la finale tutto improvvisato"

“Questa scelta non l’ho capita”. Daniele Adani, nell’ultima puntata del podcast Viva El Futbol, ha parlato dell’approdo di Cristian Chivu sulla panchina dell’Inter: “La scelta dovrebbe essere frutto di un percorso, di una visione chiara. O si parte da un progetto e si cerca il profilo adatto, oppure si ha in mente un allenatore e si costruisce attorno a lui. Onestamente, non ho capito questa decisione. Non metto in discussione la qualità di Chivu, che mi sembra serio, competente, appassionato e ben inserito nell’ambiente nerazzurro, ma manca, secondo me, un percorso logico e condiviso”.
Adani si è poi soffermato sull’addio di Simone Inzaghi: “L’analisi andava fatta con settimane di anticipo, non aspettando il fischio finale di PSG-Inter. Lo stato maggiore dell’Inter era pronto a salutare Inzaghi o ha reagito all’ultimo? Se era pronto, avrebbe potuto muoversi prima. Non parlo di telefonate, ma almeno di studiare le alternative, sondare il terreno, sviluppare idee. Per permettere a Chivu di esprimersi al meglio, serve una squadra da migliorare e ringiovanire gradualmente. Con Inzaghi, l’Inter ha avuto un’identità forte. Non ha vinto quanto meritava in Italia, ma è stata sempre competitiva, centrando due finali di Champions League in tre anni. Dopo la finale, però, tutto mi è sembrato improvvisato”.
Da ultimo, un’analisi sul metodo per scegliere il nuovo tecnico: "L’Inter ha bisogno di un allenatore che si inserisca in un progetto strutturato, non di decidere in base a chi è libero o chi può essere liberato, come De Zerbi o Fabregas. Non ho visto una ricerca profonda, non ho visto visione. So che i dirigenti sono preparati e hanno dimostrato di saper lavorare bene nel rapporto costi-benefici, quindi magari questa scelta pagherà. Ma per ora, il percorso che ha portato a Chivu mi è sembrato confusionario. Detto questo, riconosco a Chivu passione, competenza e un buon impatto nella sua esperienza a Parma”.
