Brugge, Stanković: "Abbiamo fatto una grande partita. L’esperienza ha fatto la differenza"

Serata amara per il Club Brugge alla New Balance Arena: nella seconda giornata della league phase di Champions League, i belgi cedono 2-1 all’Atalanta nonostante una prestazione di qualità, soprattutto nella prima frazione. Ai microfoni di Sky Sport, il centrocampista Aleksander Stanković ha analizzato i momenti chiave del match, sottolineando la crescita della squadra e la necessità di lavorare sui dettagli per competere ai massimi livelli europei.

Occhi tristi questa sera. Cosa porti di positivo da questa partita e cosa puoi imparare?
"Di positivo penso che ci possiamo portare tante cose a casa. Abbiamo fatto un’ottima gara, soprattutto nel primo tempo, con il palleggio nella loro metà campo e nella nostra. Abbiamo studiato bene l’avversario, poi abbiamo fatto gol e avevamo la partita in mano. Nel secondo tempo siamo entrati e abbiamo provato a giocare come volevamo. L’Atalanta, con le sue qualità individuali, ci ha messo in difficoltà. Abbiamo concesso il rigore per colpa nostra, poi dopo c’è stato un po' di confusione in mezzo al campo, poi il calcio d’angolo e il gol di Pasalic. Si può sempre migliorare, ogni partita serve per crescere. Nessuno è perfetto, bisogna lavorare ogni giorno".

I dettagli fanno la differenza in Champions League. Qual è stato il momento in cui la partita vi è sfuggita?
"Non so, la mia impressione è che non ci fosse mai sfuggita davvero: anche dopo il rigore avevamo un buon possesso palla. Bisogna riconoscere che l’Atalanta ha giocatori con tanta esperienza, mentre a noi manca un po’ questo aspetto. Siamo molto giovani, abbiamo bisogno di accumulare presenza e maturità. Loro hanno gente che gioca la Champions League da anni e a livelli altissimi, quindi complimenti all’Atalanta: hanno saputo ribaltare la partita. Ora dobbiamo alzare la testa e pensare al campionato, che è ancora più importante".

Quando prenderai il telefono nello spogliatoio ti aspetti già critiche da papà, come hai detto ieri, o anche qualche complimento?
"Ora che accendo il telefono preferisco aspettare un paio d’ore, ho ancora la testa calda. Rimango coi miei pensieri, rifletto sulla partita, poi da stasera a domani mattina penso a recuperare e ritornare in campo".