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Fontana: "Il Foggia deve affidarsi all’esperienza di Delio Rossi per uscire dalla crisi"

Fontana: "Il Foggia deve affidarsi all’esperienza di Delio Rossi per uscire dalla crisi"TUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Scarpetti
Oggi alle 19:04Serie C
di Daniel Uccellieri
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TMW Radio / A Tutta C
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Gaetano Fontana, tecnico che in carriera ha allenatore Gubbio, Latina e Turris fra le altre, è intervenuto nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.

Il Foggia sta vivendo un momento di difficoltà in questo avvio di stagione. Una squadra che sta vivendo un momento complicato, ma che è allenata da un tecnico che definire “esperto” forse è persino riduttivo, come Delio Rossi. Questa può essere la carta su cui il Foggia deve puntare per uscire da questa situazione?
"Esperto e soprattutto bravo. Oltre all’esperienza, Delio Rossi ha una conoscenza del calcio che bisogna ammirare per quello che ha saputo fare negli anni. Sì, il Foggia deve assolutamente affidarsi a lui, perché oltre all’esperienza e alla competenza, ha anche la capacità di gestire momenti come questo. Non dimentichiamo che il Foggia ha iniziato il torneo con tantissime incognite, dopo un’estate tribolata che non faceva presagire nulla di buono. Un allenatore credibile come Rossi è l’unico che può dare una scossa al campionato del Foggia, mettendo a disposizione della squadra le sue qualità. È chiaro però che, oltre alla bravura del tecnico, serviranno anche rinforzi per rendere la rosa più adatta a un torneo così competitivo".

Resto nel girone C, ma cambio argomento. La Salernitana era partita fortissimo, poi sono arrivate una sconfitta e un pareggio che hanno permesso al Benevento di agganciarla. In corsa ci sono anche Catania e, seppur leggermente più indietro, altre squadre. Queste battute d’arresto sono un campanello d’allarme o ci possono stare?
"Ci possono stare, ma quando la concorrenza è così agguerrita, lasciare punti significa dare spazio agli avversari. Come dicevi, Benevento e Catania sono lì, ma io aggiungerei anche il Cosenza. Non ha forse una rosa profonda come le altre tre, ma è una squadra di tutto rispetto, con giocatori importanti che fino a poco tempo fa erano protagonisti in Serie B. È un girone di fuoco, con tante squadre pronte a lottare. Penso per esempio al Casarano, che viaggia con l’entusiasmo della promozione e con una piazza caldissima: giocarci contro non è mai semplice. Anche la Salernitana, in una delle ultime gare, ha dovuto faticare per raccogliere un punto nel finale: segno che le difficoltà ci sono per tutti".

Passo al girone B. L’Arezzo sta dimostrando di essere tra le favorite, anche se il Ravenna sta sorprendendo e l’Ascoli si sta rilanciando. Che idea si è fatto?
"Ho visto dal vivo Ravenna-Ternana e devo dire che a Ravenna si sta incastrando tutto: entusiasmo, qualità del lavoro e un mercato intelligente. L’Arezzo sta confermando quanto di buono aveva fatto lo scorso anno, ma ha anche la pressione di essere la favorita e non è mai semplice giocare con questo peso. L’Ascoli, che ha rivoluzionato la rosa, è partito forte e la città ha ritrovato entusiasmo: lo vedo da vicino, vivendo lì, e posso dire che il clima è quello delle grandi occasioni. Sarà una lotta molto interessante".

Restando ad Ascoli, quest’anno torna un derby sentitissimo con la Sambenedettese. Che aria si respira in città?
"Se ne parla da quando si è saputo che la Sambenedettese sarebbe tornata in C. È un derby che mancava da tantissimi anni. Bisognerà vedere come verrà gestito anche dal punto di vista organizzativo, ma è chiaro che per entrambe le piazze è una partita che vale tantissimo: l’unico obiettivo è vincere".

Nel girone A, invece, il Vicenza ha approfittato dei passi falsi di Lecco e Brescia e si è portato in vetta. Può essere l’anno giusto?
"Credo di sì. Negli ultimi anni il Vicenza ci è andato vicino, ma non ha mollato e ha continuato a lavorare. Ha cambiato guida tecnica e si è affidato a un allenatore che ha già vinto: ci sono tutti gli ingredienti per fare il salto. Rispetto agli altri due gironi, qui vedo il Vicenza leggermente più avanti rispetto alle concorrenti.

Cambio tema perché oggi è giornata di Champions League. L’Atalanta scenderà presto in campo, stasera tocca all’Inter, domani a Juventus e Napoli. Sul Napoli di Conte le chiedo: la sconfitta col City ci poteva stare, domani la sfida con lo Sporting. Cosa si aspetta?
"Vedo un Napoli solido, che sa quello che vuole. Al di là delle sconfitte con City e Milan, la squadra ha sempre dato battaglia fino alla fine. A Manchester ha resistito in inferiorità numerica contro una delle squadre più forti d’Europa; a Milano ha pagato le assenze e l’impatto iniziale, ma ha comunque reagito. Con questo spirito sono certo che Conte saprà rimettere la squadra in carreggiata anche in Champions".

Ultima domanda sulla Fiorentina, che sta vivendo la peggiore partenza nell’era dei tre punti. Può essere la Conference l’occasione per ritrovare certezze?
"Sì, ogni occasione può aiutare a ritrovare fiducia. Non mi aspettavo questa partenza perché la società ha lavorato bene sul mercato e ha riportato un allenatore come Pioli, che conosce la piazza. Può esserci qualche equivoco tattico, come nel caso di Gudmundsson, che deve ancora inserirsi al meglio. Quando porti un giocatore in una nuova realtà, non sempre rende come ti aspetti subito. Ma c’è talento e Pioli ha l’esperienza per trovare i giusti equilibri. Sono convinto che il tempo giocherà a favore della Fiorentina".

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