Bernardeschi lancia la moda del certificato medico? No, è stato un altro nel 2004

"E tra l'altro fui il primo a lanciare la moda del certificato medico". Federico Bernardeschi ha ripercorso le tappe che lo hanno portato a firmare per la Juventus nell'estate del 2017. "Non mi presentai in ritiro, la trattativa non si sbloccava, la Fiorentina faceva storie anche se era bene o male fatta. Ma vuoi sempre dimostrare che è il giocatore a fare un determinato tipo di scelta, quando non è solo così. Volevano che andassi in ritiro per tre giorni, ma io sapevo che mi avrebbero ucciso se ci fossi andato. E lì scatta il certificato medico, prima che alla fine si sbloccasse tutto. Ma era una decisione di entrambi: se uno dei due non è d'accordo, non si fa".
In realtà non è andata proprio così. Perché il primo fu un altro giocatore che doveva passare alla Juventus, cioè Emerson, che voleva salutare la Roma di Franco Sensi nell'estate del 2004 per approdare in bianconero, con Fabio Capello come principale sponsor. "Non avevo tradito la Roma, non volevo turbare il rapporto che avevo con la curva giallorossa. Non prendevo lo stipendio da mesi", dirà come giustificazione, anche se evidentemente non era l'unica motivazione.
Poi, nel 2008, ci fu la depressione di Robinho. Per andare al Chelsea o la Manchester City, dal Real Madrid. Andrà in skyblues sbagliando però la squadra dove era approdato. Una cosa però è vera: in quel 2017 ci furono moltissimi casi, come quello di Keita Balde oppure del compagno di squadra Kalinic. Strano che (come Koopmeiners) in pochi abbiano funzionato dopo questo stratagemma.
