Lautaro in Champions è una sentenza: in un anno quasi un gol a partita per il Toro

Se il portiere avversario ti aiuta, segnare è un po’ più semplice. Però bisogna esserci lì, e Lautaro Martinez c’era. La rete del centravanti argentino, che ha sbloccato la gara poi vinta in scioltezza dall’Inter sullo Slavia Praga, non è stata banale nelle dinamiche della serata. È arrivata alla mezz’ora, e fino a quel punto, nonostante l’oggettivo dominio territoriale della formazione allenata da Cristian Chivu, l’Inter non era riuscita a superare le resistenze ceche.
Una sentenza in Champions. Soprattutto, la doppietta segnata certifica un rendimento strepitoso da parte di Lautaro, che ha chiuso la scorsa edizione della competizione con nove gol all’attivo in quattordici apparizioni. Da settembre 2025, quindi nell’ultimo anno solare, salgono così a undici in quindici gare le marcature del Toro, che in pratica segna un gol a partita quando risuona la musichetta della competizione più prestigiosa d’Europa.
È un rendimento che racconta, ancora una volta, il peso di un giocatore imprescindibile per gli exploit interisti in Champions: al netto di come sia finita l’ultima finale, Lautaro è stato fondamentale per arrivarci, con tre gol tra quarti e semifinali, l’ultima giocata a malapena reggendosi in piedi. Numeri che, oltre a consacrarlo nella storia dell’Inter - di cui è già il miglior marcatore di sempre, ora è a 157 gol in assoluto e insidia Luigi Cevenini, quinto in classifica all time -, confermano lo status da bomber internazionale di un attaccante che, ed è accaduto anche l’anno scorso, in campionato soffre di occasionali blackout.
