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Calciopoli, Moggi a Rizzoli: "Quale danno? Mi pento di non aver chiuso Copelli negli spogliatoi"

Calciopoli, Moggi a Rizzoli: "Quale danno? Mi pento di non aver chiuso Copelli negli spogliatoi"TUTTO mercato WEB
© foto di Stefano Porta/PhotoViews
domenica 11 aprile 2021, 13:00Serie A
di Tommaso Bonan

"Calciopoli ci ha fatto molto male, rimettersi in piedi è stata durissima. Ricostruire un rapporto di fiducia con la gente, convincere gli appassionati che si era fatta pulizia, questi erano gli imperativi immediati. A me diede una mano a scalare le graduatorie grazie al coinvolgimento di alcuni colleghi ma qualche scoria ce la portiamo ancora addosso, ingiustamente". Così si è espresso ieri Nicola Rizzoli, ex arbitro e ora superdesignatore di Serie A e B, nell'intervista al Corriere dello Sport.

Non si fa attendere, però, la replica di Luciano Moggi, ex dg della Juventus, che direttamente dalle pagine di Libero risponde alle dichiarazioni dello stesso Rizzoli: "Non si capisce di cosa parli Rizzoli, lui è stato uno di quelli che ne ha tratto vantaggio visto che la sua carriera è stata accelerata a scapito di colleghi prima indagati e poi assolti per non aver commesso il fatto. Se qualche arbitro fosse stato condannato per aver aiutato la Juve avrebbe ragione, ma così non è stato e non è dato sapere di quale danno stia parlando il designatore. Lui è stato anzi uno di quelli che ne ha tratto vantaggio perché la sua carriera è stata accelerata a scapito di colleghi prima indagati e poi assolti per non aver commesso il fatto. E di questo deve ringraziare soprattutto l’ex magistrato Palamara".

Il caso Copelli-Paparesta-Di Mauro - L'ex dg bianconero fu accusato di aver chiuso negli spogliatoi Cristiano Copelli e Aniello Di Mauro, assistenti dell'arbitro Paparesta, insieme allo stesso arbitro alla fine di Reggina-Juventus del 6 novembre 2004. Moggi, sempre su Libero, prosegue: "Parlando della pulizia fatta nell'ambiente, Rizzoli dimentica che per molto tempo proprio in quell'ambiente ha trovato collocazione Cristiano Copelli, prima da assistente e addirittura da designatore degli assistenti di B. E’ l’uomo che le cronache recenti ci raccontano aver truffato lo stato per milioni con il “Gratta e vinci”, colui che in piena attività arbitrale andava dicendo a Mantova che fino a quando avesse arbitrato lui, la Juventus avrebbe fatto fatica a vincere. E’ infatti quello che non sbandierò un rigore netto e fece annullare un gol valido alla Juve a Reggio Calabria. Alla luce di quanto emerso sul suo conto mi pento di non averlo chiuso veramente perché gli avrei impedito di frodare lo stato per tanti milioni, durante la sua attività è stato fermato dall'AIA per tre mesi perché sorpreso a parlare al telefono con Meani, dirigente del Milan".

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