Dusan Vlahovic è diventato grande: il presente è viola, il futuro tra rinnovo e tante pretendenti

Dusan Vlahovic ha ventuno anni appena compiuti ed è il grande trascinatore della Fiorentina. Il classe 2000 di Belgrado con Cesare Prandelli è diventato grande. E' quel nove che da tempo non c'era in viola. E' quel centravanti che è un faro e un simbolo e anche l'ancora a cui Firenze si sta aggrappando per uscire dalle sabbie mobili. Nono gol in Serie A, dopo le prime quattro giornate d'apprendistato con il nuovo tecnico, non si è più fermato. In rete col Sassuolo, col Verona, con la Juventus, con la Lazio, col Cagliari, col Crotone, con la Sampdoria, oggi rete e primo assist stagionale con lo Spezia.
La trattativa per il rinnovo La trattativa sta entrando nel vivo: sul piatto, la società gigliata ha messo un prolungamento fino al 2025, con ingaggio da 1,5 milioni più bonus a stagione, contro gli attuali 800 mila euro. Un’offerta alta, che però al momento non soddisferebbe ancora gli agenti del giovane bomber. "Non ha attraversato un periodo semplice, c'era chi pensava dovesse andare a giocare in prestito ma Prandelli ha visto le sue potenzialità e adesso è sbocciato. Tutti lo vogliono ma io non lo vendo a nessuno", ha avuto modo di dire di lui il Presidente, Rocco Commisso.
Una fila di pretendenti Inevitabile. Immancabile. Vlahovic, portato a Firenze dalla gestione di Pantaleo Corvino, sbocciato con forza nell'annata più difficile per la Fiorentina, ha il contratto in scadenza nel 2023. E questo in un senso o nell'altro, lo rende un giocatore appetito da tanti grandi club. Tra le altre in Italia lo ha seguito con forza la Roma, tra presente e futuro con Edin Dzeko col domani incerto. Il RB Lipsia ha fatto un'offerta a gennaio e in Germania i bibitari non sono gli unici. "Non lo vendo a nessuno", ha detto Commisso. In estate, la verità.
