Terracciano: "Tra un anno mi vedo ancora in viola. Non importa se da titolare"

C'è chi lo ha soprannominato "San Pietro" tirando in ballo la religione. Chi, più laicamente, lo applaude per il lavoro che lo ha portato a essere una delle certezze della Fiorentina di Italiano. Da qualsiasi lato la si guardi, la stagione di Pietro Terracciano è una certezza, tanto da essere il portiere titolare italiano più "alto" nella classifica di Serie A e sicuramente tra i migliori per rendimento. Ha messo a sedere il titolare Dragowski e ora si candida a essere il portiere viola non solo per il presente ma anche per il futuro. Terracciano che di questa annata di successo, ha parlato in esclusiva a Tuttomercatoweb.com:
Buongiorno Terracciano. Abbiamo superato la metà della stagione e quindi possiamo fare un primo bilancio. Se ripensa alla preparazione estiva, si sarebbe aspettato di vivere ciò che sta vivendo?
"Sicuramente è un bel periodo sia a livello personale che a livello di squadra. Siamo contenti di quanto fatto finora, soprattutto in considerazione dei risultati non esaltanti delle scorse stagioni. Sappiamo anche che, però, al momento, la strada è ancora lunghissima e abbiamo tante sfide davanti. Dobbiamo rimanere concentrati e poi a fine stagione vedremo dove saremo arrivati".
È diventato titolare a causa dell'infortunio di Dragowski, poi praticamente non è più uscito dal campo. Cosa significa per lei questo ruolo?
"Io sono un calciatore della Fiorentina e, da quando sono arrivato, ho sempre dato il meglio per farmi trovare pronto. Questa squadra è una famiglia e tutti remiamo dalla stessa parte, sia chi gioca di più e chi di meno. Sono molto contento delle opportunità che sto avendo in questo periodo, spero di contribuire ad aiutare la squadra a raggiungere i propri obiettivi".
Ci racconta come vive il rapporto con Dragowski?
"Con molta tranquillità. Questa rosa è composta da grandi professionisti e la concorrenza in tutti i reparti è molto sana. Io, Dragowski e Rosati cerchiamo di collaborare e di aiutarci per il bene della squadra".
Nel gioco di Italiano il portiere è molto coinvolto e dunque deve giocare tanto anche con i piedi. Pensa che la sua capacità di giocare quasi come difensore aggiunto e di essere uno dei migliori in A in questo fondamentale, abbia influito nella sua promozione?
"Sulle ragioni delle scelte tecniche dovete chiedere al Mister. Sicuramente mi piace giocare la palla coi piedi e ci alleniamo costantemente per migliorare questo aspetto del gioco che, per come vede il calcio l’allenatore, è fondamentale".
Un altro suo compagno di reparto, Rosati, da terzo portiere sembra ricoprire un ruolo molto importante pur senza giocare. Ci racconta com'è nello spogliatoio e il vostro rapporto?
"Rosati è un grandissimo ragazzo, per tutto il gruppo è fondamentale. Non credo però che vada dimenticato che è anche un bravissimo portiere, basta guardare alla partita di Coppa Italia, quando è stato impiegato da titolare, facendosi trovare pronto e compiendo diverse grandissime parate".
Oggi è il titolare della Fiorentina ed è molto coinvolto anche nello spogliatoio. Ma il suo contratto a una scadenza non troppo distante, ovvero 2023. Avete iniziato a parlare del rinnovo con la società?
"A Firenze sto benissimo, ma in questo momento è importante guardare al campo e a cercare di vincere più partite da qui a fine stagione. Ci sarà tempo per parlare di queste cose".
Tra un anno, si vede ancora titolare della Fiorentina? Sarebbe pronto a tornare a fare il dodicesimo dopo un anno da protagonista come quello che sta vivendo?
"Tra un anno mi vedo come un calciatore che si allena al massimo per dare il proprio contributo alla causa viola. Come ho detto, a tutti i calciatori piace giocare, ma siamo professionisti e dobbiamo mettere al primo posto sempre e comunque il bene della squadra, indipendentemente da che si scenda in campo dal primo minuto o meno".
La partita di Coppa Italia l'ha vista protagonista suo malgrado dei cori offensivi dei tifosi bergamaschi. Domenica affronterete di nuovo l'Atalanta. Ci può raccontare cosa ha provato?
"Purtroppo parliamo di persone profondamente ignoranti. È importante combattere il razzismo a tutti i livelli ed è anche, per certi versi, imbarazzante che, nel 2022, ancora si debba parlare di questi temi. Tutto il club, i miei compagni, e anche il Presidente Commisso, mi hanno mostrato grande vicinanza da subito. Il Presidente, in particolare, è molto sensibile sul tema, avendo dovuto, da italo-americano, lottare spesso contro pregiudizi e discriminazioni. Ho apprezzato tanto il suo sostegno".
Italiano è senza dubbio il grande artefice della vostra stagione. Ha cambiato volto alla squadra e ha rilanciato la Fiorentina in posizioni di classifica che sembravano ormai solo un lontano ricordo. Lei che ha vissuto anche i mesi difficili che hanno preceduto il suo arrivo, ci dice come ci è riuscito?
"Il Mister ha delle idee molto chiare. Da subito ha portato entusiasmo e motivazioni. Eravamo molto delusi da quanto fatto nelle ultime stagioni. L’allenatore è stato bravo a toccare le corde giuste e ad esaltare le caratteristiche dei nostri calciatori".
Si può dire che Italiano ha puntato molto sul gruppo e sull'unità dello spogliatoio, è questo uno dei vostri punti di forza?
"In rosa abbiamo tanti ragazzi giovani, ma anche diversi calciatori di grande esperienza nazionale e internazionale. Credo che ognuno, a suo modo, dia il proprio contributo per tenere unito il gruppo e i risultati, credo, si vedono sul campo".
La società non ha mai parlato di Europa, i giocatori sì. Dentro allo spogliatoio si parla di questo obiettivo?
"È innegabile che la classifica dice che in questo momento siamo lì. È doveroso, dopo gli sforzi fatti, provare a raggiungere piazzamenti importanti. Sicuramente proveremo a lottare fino in fondo".
Il 2 marzo vi ritroverete contro Vlahovic in una partita che tutta Firenze attende con ansia, siete più preoccupati o più eccitati di incrociarlo di nuovo e di affrontare la Juve in semifinale di Coppa?
"In Coppa Italia abbiamo fatto dei risultati straordinari. Abbiamo eliminato in casa loro Napoli e Atalanta. La Juventus ha tantissimi calciatori fortissimi e siamo consapevoli che serviranno due partite perfette per raggiungere la finale. Ci auguriamo di regalare qualche soddisfazione ai nostri tifosi, siamo più che consapevoli di quanto tengano a questa partita".
I nuovi sono arrivati per alzare il livello di competitività della rosa, come si stanno integrando?
"Direi bene. Piatek ha già mostrato quanto può essere utile in zona gol e anche Cabral e Ikone saranno utilissimi alla squadra. Sono tutti e tre calciatori molto forti. Piatek conosceva già questo campionato, quindi è un po' più avvantaggiato, ma credo che anche gli altri due prestissimo dimostreranno quanto valgono".
È innegabile che lei stia dimostrando di essere uno dei migliori portierei del campionato per rendimento. Per caso sta iniziando a fare un pensierino alla Nazionale?
"La Nazionale è un sogno per tutti i calciatori. In Italia ci sono molti portieri forti, ma sognare non costa nulla. Io continuo, come sempre, a lavorare sodo. Se arrivasse questo premio ne sarei, ovviamente, felicissimo".
Domanda conclusiva: la lotta scudetto è finalmente molto aperta, chi vince il campionato?
"È veramente difficile da dire. Spero che si decida tutto alla fine, ne guadagnerebbe lo spettacolo".
