Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

FOCUS TMW - Caos Superlega: Juve, Barça e Real contro UEFA. Tutte le FAQ sulla vicenda

FOCUS TMW - Caos Superlega: Juve, Barça e Real contro UEFA. Tutte le FAQ sulla vicendaTUTTO mercato WEB
lunedì 31 maggio 2021, 16:30Serie A
di Ivan Cardia

Cosa è successo oggi? La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha confermato di aver ricevuto il rinvio pregiudiziale proposto a metà maggio dal Mercantil N° 17 de Madrid, un tribunale commerciale della capitale spagnola. La pronuncia riguarderà la compatibilità delle norme di UEFA e FIFA con le regole comunitarie in materia di libera concorrenza e libero mercato, data anche la prospettiva di eventuali sanzioni nei confronti dei club che fanno parte del progetto Superlega. Il tweet di oggi, di per sé, non comporta grandissime novità: dà atto dell’iscrizione a ruolo del caso, rubricato C-333/21 e quindi del fatto che la Corte si pronuncerà in merito. In assenza di vizi formali del rinvio, una comunicazione pressoché scontata e che non dice molto su quello che avverrà.

Cosa è un rinvio pregiudiziale? Previsto dal Trattato sull’Unione Europea (TUE) e dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), rappresenta lo strumento con cui le giurisdizioni nazionali possono interpellare gli organi comunitari sull’interpretazione da dare a una o più norme dell’Unione Europea. Non si tratta di un ricorso contro un atto, ma di un quesito volto a capire, come appunto in questo caso, se vi siano possibili violazioni del diritto comunitario.

Chi lo ha proposto? Come detto, il tribunale Mercantil N° 17 de Madrid e nello specifico il giudice Manuel Ruiz de Lara. È lo stesso magistrato che ad aprile aveva concesso ai club della Superlega un provvedimento di natura cautelare finalizzato a impedire alla UEFA qualsiasi ritorsione o sanzione nei confronti delle società ribelli, inizialmente dodici e infine diventate tre. Come ha raccontato Domani, Ruiz de Lara è considerato in Spagna molto vicino al partito di estrema destra Vox, i cui leader hanno avuto negli anni rapporti non sempre chiarissimi con Florentino Perez, presidente del Real Madrid che per esempio nel 2019 autorizzò l’invito al Bernabeu di Santiago Abascal, leader di Vox. Sempre Domani ha ricordato come i precedenti dei tribunali madrileni in materia non siano fortunatissimi: nel 2016 un altro giudice della capitale spagnola provò a bloccare Football Leaks, senza riuscirvi. A oggi, pur con evidenti limiti perché trattasi di un provvedimento anticipatorio di un giudizio di merito, la sentenza del tribunale di Madrid resta comunque l’unico pronunciamento sulla Superlega.

Quando deciderà la Corte UE? Le tempistiche sono un punto interrogativo a cui è difficile dare una risposta. A differenza della giustizia sportiva, i tempi di quella ordinaria, anche comunitaria, possono essere parecchio lunghi. Per citare un caso a cui è inevitabile pensare, la celebre sentenza Bosman (che, per semplificare, rivoluzionò il mercato dei trasferimenti con la nascita dei “parametri zero”) arrivò soltanto nel dicembre 1995: il caso era stato sottoposto all’attenzione della curia nell’ottobre 1993, due anni prima. Si trattava, tra le altre cose, di un procedimento diverso, ragion per cui in questo caso la pronuncia dovrebbe arrivare in maniera più rapida (l'avvocato Miguel Becerro ha ipotizzato otto mesi) ma non è facile fare pronostici o dare indicazioni sotto questo profilo.

Cosa deciderà? Altro pronostico impossibile. I “ribelli” puntano tantissimo su Jean-Louis Dupont, uno dei più importanti avvocati europei di diritto sportivo, che ha già battuto l’UEFA in più occasioni (era l’avvocato di Bosman) e oggi assiste i club della Superlega. In conflitto vi sono due principi fondamentali del diritto comunitario: da un lato le norme anti concorrenza, dall’altro l’eccezione sportiva. Cioè la possibilità che, per tutelare la particolarità dello sport e il suo sviluppo, alcune regole imposte dalle istituzioni sportive, che violerebbero il diritto comunitario se si operasse in un altro ambito, siano comunque tollerate. La giurisprudenza della Corte di Giustizia UE è molto ondivaga al riguardo, il punto critico è capire cosa siano le regole dello sport: per esempio e per restare al calcio, se soltanto quelle legate alle regole del gioco (punizioni, falli, dimensione del campo), o anche quelle relative all’organizzazione (e quindi trasferimenti, organizzazione dei campionati). Oltre la Bosman, datata ormai 26 anni fa, il riferimento più recente è il caso Meca-Medina, che riguardava il ricorso di due nuotatori (David Meca-Medina e Igor Majcen) contro le norme in materia di antidoping dettate dalla FINA (l’equivalente natatorio della FIFA). In estrema sintesi, nella sentenza, commenta a seconda del punto di vista come un passo avanti o uno indietro, la Corte di Giustizia UE dette ragione ai due atleti, stabilendo che le norme antidoping contrastavano il diritto comunitario perché violavano le regole a tutela della concorrenza. Se si scegliesse la linea della continuità, la battaglia legale la vincerebbero Perez e Agnelli. Il riferimento a concetti molto generali venne però fortemente contestato all’epoca, e nel tempo la posizione della Corte sembra essersi avvicinata a quella delle istituzioni sportive.

Cosa comporterà la decisione? Su questo, invece, vi sono certezze. La pronuncia pregiudiziale ha validità vincolante sia nei confronti del giudice che ha emesso il rinvio (in questo caso, del tribunale di Madrid), sia nei confronti dei tribunali di tutti gli Stati membri. In maniera per certi versi analoga a una sentenza della Corte Costituzionale, spiega e di fatto determina come vanno applicate le norme. La pronuncia dovrebbe quindi chiudere il caso, almeno sotto il profilo del rispetto del diritto comunitario da parte della UEFA. Viceversa, potrebbe aprire un vaso di Pandora, ancora di più rispetto a quanto accaduto con la già citata sentenza Bosman, perché a quel punto a rischio vi sarebbe l'intero impianto del pallone europeo e mondiale.

Qual è la posizione della UEFA? La confederazione guidata da Ceferin si appresta a varare un provvedimento esemplare: è bene chiarirlo, si tratta di due binari paralleli, anche se facenti parte della stessa guerra e che a un certo punto finiranno inevitabilmente per toccare lo stesso terreno. In realtà, sull’argomento il presidente non avrà (ufficialmente, ma in teoria anche ufficiosamente) alcuna voce in capitolo. Il comitato disciplinare UEFA è indipendente e ha annunciato a fine maggio l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Juventus, Real Madrid e Barcellona. Le previsioni indicano che si vada verso l’esclusione dei tre club dalle competizioni europee finché rimarranno all’interno del progetto Superlega. Improbabile che la stessa sorte possa capitare anche agli altri nove club, che hanno già trovato un accordo con la UEFA, pur non avendo formalmente ceduto le proprie quote, almeno stando a quanto riporta El Confidencial oggi.

Leggi anche - El Confidencial: la Superlega resta viva. Rinunce solo a parole, i 12 club ancora nel progetto

Quando arriverà la decisione disciplinare? L’esito potrebbe arrivare a breve, probabilmente anche prima degli Europei ma non è detto: in generale, i procedimenti disciplinari si chiudono dopo circa 30 giorni dalla loro apertura ufficiale.

A chi potranno rivolgersi i club esclusi dalla Champions? In caso di esclusione, o comunque contro qualsiasi provvedimento a loro svantaggioso, le società potranno rivolgersi al TAS di Losanna, l’organo di natura arbitrale che rappresenta l’ultimo grado di giudizio a livello europeo. Composto da tre “giudici”, di cui due nominati da ciascuna delle parti (UEFA e Superlega) e uno indipendente, contro le sue decisioni (tecnicamente dei lodi arbitrali) è in linea teorica adire il Tribunale federale svizzero, l'equivalente elvetico della nostra Cassazione: di fatto, il tasso di accettazione in materia di contenzioso sportivo è così basso da sconsigliare il ricorso. Il TAS, per la cronaca, può anche emettere decisioni di natura cautelare: per esempio, sospendere l’esclusione dalla Champions dei tre club interessati, in attesa di arrivare a una sentenza di merito. I presupposti, come per tutti i provvedimenti cautelari, sono il fumus boni iuris e il periculum in mora: data la complessità della questione, è probabile che una sospensiva arrivi comunque.

Con quali tempistiche? In linea generale, le pronunce del TAS arrivano nell’arco di tre mesi. Si possono abbreviare i tempi richiedendo il procedimento di urgenza: se accettato, la sentenza finale è attesa nel tempo funzionale al singolo caso.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile