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Gravina: "Errore evidente del VAR a San Siro. Milan-Como a Perth? Credo la UEFA darà ok"

Gravina: "Errore evidente del VAR a San Siro. Milan-Como a Perth? Credo la UEFA darà ok"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 12:53Serie A
di Ivan Cardia

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, è intervenuto questa mattina a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Tanti i temi trattati, a partire dalle fortune delle nazionali azzurre: “Gli azzurri continuano a dimostrare grande qualità nel centrare risultati importanti. Basti pensare a quello che siamo riusciti a ottenere con l’Under 17, vicecampione d’Europa e terza quest’anno dopo essere stata eliminata dal Portogallo poi vincitore. L’Under 20 vicecampione del mondo, l’altro ieri abbiamo centrato il campionato europeo di Beach Soccer. La Nazionale maggiore ha vinto gli Europei nel 2021 e ha centrato due terzi posti in Nations League: il movimento è vivo, c’è fermento. Manca quel tassello fondamentale, che non possiamo mancare, che negli ultimi sette anni non abbiamo centrato per due rigori sbagliati in Svizzera e a Roma a pochi minuti dalla fine della partita. Devo dire che lo spirito del nostro gruppo, in questa settimana in cui l’ho seguito da vicino, mi è piaciuto tantissimo. Si vede la mano di Gattuso, ho visto quanta voglia i ragazzi abbiano di centrare quest’obiettivo. Ci sono molte cose da sistemare, ma abbiamo la qualità per farcela”.

Gli spareggi sembrano inevitabili. Cosa dobbiamo fare?

“Vincere, avere pazienza e costanza. Avere grande impegno e grande determinazione nel vincere tutte le partite che rimangono da qui al 16 novembre. Anche al 92’ come in Ungheria. Poi tireremo le somme. Se la squadra, come ha dato segnali di grande qualità nelle ultime due partite, continua a crescere, e recuperiamo qualche giocatore di caratura nazionale che purtroppo Gattuso non ha avuto a disposizione, credo che non avremo bisogno di tranquillanti ma con un po’ di fortuna in più centreremo l’obiettivo”.

In Italia ci sono troppi stranieri?

“Il problema degli stranieri, o se preferite dell’invasione degli stranieri nei settori giovanili, rimane un problema culturale, di strategia. Se non si investe nei vivai non si aumenta la qualità e sempre meno italiani avranno l’opportunità di trovare spazio. Io considero molto positivo il fatto che sempre più italiani giochino all’estero, concorre a formare la nostra nazionale: nelle ultime due gare il 50% dei giocatori in campo ha esperienza internazionale e milita all’estero”.

Però vuol dire che non trovano spazio in Serie A. C’è riluttanza a far giocare i giovani bravi?

“L’abbiamo sempre sostenuto: il talento c’è, manca l’opportunità. I giovani trovano spazio all’estero e noi egoisticamente siamo contenti, ci dispiace che culturalmente questo non avviene per le società italiane”.

Bisogna essere sempre più vicini al calcio “minore”?
“È quello che ci siamo prefissi con il progetto dell’Under 14, con il rilancio dei nostri centri federali. Non è un caso aver individuato dei tecnici di altissima qualità ed esperienza come Prandelli, Perrotta, Zambrotta. Questo staff, coordinato e supportato da professionalità e tecnici preparati, lavorerà per preparare gli Under 14. Significa iniziare a lavorare su bambini di 10-13 anni. Se non partiamo dalla base e non la valorizziamo, se non scoviamo talenti agevolando la pratica del gioco del calcio faremo veramente fatica come stiamo facendo di recente”.

Cosa si pensa di fare per gli stadi dei prossimi mesi, pensando a Euro 2032?
“È un tema che richiede stimolanti, abbiamo bisogno di qualcosa che agevoli chi ha deciso di investire. La situazione è sotto gli occhi di tutti: io riscontro segnali positivi. Li abbiamo raccolti nel giro delle città candidate, che abbiamo portato avanti nelle ultime settimane. Sono elementi positivi, devono essere tramutati in fatti: il privato ha voglia di investire, ma deve essere messo nelle condizioni di poter agire. Ci auguriamo che il nostro governo e il ministro Abodi possano agevolare questi processi e supportare le iniziative serie che arrivano dal mondo del calcio”.

La cinquina degli stadi?
“Torino mi sembra già una realtà pronta, altrettanto Roma dove devo ringraziare Sport e Salute che a breve incontrerà la UEFA per un piano di investimenti. Sono contento che c’è un’altra opportunità con lo stadio della Roma, c’è fermento a Bologna, Cagliari, Palermo. La novità importante è che c’è attività di grande interesse anche da parte di Salerno. Tutto questo fermento va accompagnato e supportato”.

Tra gli impianti nuovi c’è Udine, dove giocheremo il ritorno con Israele. Che ne pensa?

“Ribadiamo un concetto che più volte Gattuso ha sottolineato di recente: siamo uomini e cittadini, ci teniamo al rispetto della dignità umana, siamo addolorati per quanto sta accadendo in Palestina, siamo vicini a chi soffre. L’Italia è capitata nel girone di Israele: l’invito a non giocare significa dire in maniera chiara non andare al Mondiale. Delle due l’una: non possiamo pensare di utilizzare il nostro mondo, che è quello dello sport e del calcio, della pacificazione, della socializzazione, che abbatte muri e unisce per chiudere conflitti, per invitare a non giocare e poi sapere che si perde la qualificazione, agevolando Israele. Siamo in stretto contatto con il ministero dell’Interno: abbiamo sempre dimostrato una spiccata sensibilità, la stiamo raccogliendo anche da parte dell’opinione pubblica italiana. Ci coordineremo con la UEFA e attiveremo qualche iniziativa umanitaria”.

Luigi De Siervo, amministratore delegato di Lega Serie A, ha detto che San Siro va venduto e non farlo sarebbe una catastrofe.
“Milano è una città da sempre proiettata verso l’Europa, non può rimanere fuori dai cinque stadi per la fase finale di Euro 2032. L’auspicio è che i due club possano finalmente decidere di operare, con un quadro più chiaro e in tempi certi. Ho motivo di ritenere che la città di Milano, intendo l’amministrazione comunale, non lascerà cadere la volontà e l’intenzione delle due società di realizzare una struttura moderna, risolvendo questo spinoso tema dello stadio”.

Il VAR in Milan-Bologna ha portato a un errore eclatante. Non è che limita gli arbitri?
“L'errore è piuttosto evidente, il ricorso alla tecnologia non può conoscere un ritorno al passato. Siamo sempre più proiettati al futuro: capita spesso che gli arbitri, dove non c'è la tecnologia, cerchino un supporto alle loro decisioni. Vuol dire che la tecnologia serve, basti pensare a come si è ridotto il margine di errore".

Quanto le è costato l'addio di Spalletti, che era stata una sua scelta?
"Spalletti rimane una persona straordinaria, meravigliosa. Un grandissimo allenatore: abbiamo condiviso questa scelta, mi dispiace ancora oggi l'aver dovuto chiudere il rapporto con Luciano a livello professionale, perché la stima e il rispetto rimangono".

Ha parlato di Salerno: estate complicata...
"Mi è dispiaciuto molto quello che è successo, per il rapporto di stima e di amicizia che mi hanno sempre legato alla dirigenza della Salernitana, è una città che vive di calcio. Purtroppo le norme ci hanno indotto a una decisione, concreta e reale, che ha apparentemente penalizzato la Salernitana. L'auspicio è che possa tornare in B presto".

Milan-Como a Perth, che ne pensa?
"Il mio pensiero è quello che ha deciso il consiglio federale: non siamo favorevoli a disconoscere l'identità territoriale delle nostre squadre e del nostro campionato, abbiamo dato l'ok alla disputa di Milan-Como in Australia basandoci sull'eccezionalità. San Siro non sarà disponibile. Questa indicazione l'abbiamo inoltrata in UEFA, ne ho parlato personalmente con il presidente Ceferin e il comitato esecutivo, si teme che in realtà sia parte di una progettualità più ampia. Ci saranno delle consultazioni. Credo che la UEFA darà risposta positiva, altrimenti la Lega Serie A dovrà attivarsi diversamente".

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