Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Hellas, fiducia agli Under 21 più di chiunque in Italia. Lovato e Ilic i fiori all'occhiello

Hellas, fiducia agli Under 21 più di chiunque in Italia. Lovato e Ilic i fiori all'occhielloTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 15 aprile 2021, 09:30Serie A
di Luca Chiarini

Nello studio pubblicato in settimana dal CIES, il centro internazionale di studi sullo sport, appena due italiane figurano nella speciale classifica delle squadre che hanno maggiormente impiegato i loro Under 21 nella stagione corrente. Un'esigua rappresentanza che certifica un metodo, quello italiano, che in nome dell'ora e subito ha la tendenza a prediligere l'usato sicuro, anziché il talento imberbe e ancora un po' acerbo. Nell'Inter prima in classifica, tanto per citare il caso più eclatante, gli Under 21 impattano sul minutaggio complessivo della squadra per lo 0%. Zero minuti, niente di niente. Capofila di un movimento che di virtuoso ha ben poco sotto questo profilo è l'Hellas Verona, quattordicesimo nella graduatoria redatta dall'osservatorio con l'11,7% dei minuti totali appannaggio dei suoi talenti nati dal 2000 in poi (due gradini più in basso troviamo invece il Cagliari, con l'11,3%).

LOVATO - I due fiori all'occhiello di questa linea verde sono ovviamente Matteo Lovato e Ivan Ilic: 1353 minuti accumulati sin qui in Serie A il primo, qualche decina in meno (1296) il secondo. Quasi un paradosso - certamente benaugurante - che sia proprio un italiano il primissimo esponente della meglio gioventù scaligera. Ma tant'è: Matteo è probabilmente il più pronto di questo ristretto novero, anagraficamente il più maturo (è l'unico nato nel 2000, insieme a Pandur). Guai però a vaneggiare così precocemente un futuro da grande star: Juric s'infuria quando legge o sente esaltazioni eccessive del suo difensore. La sua posizione è sempre stata coerente, equilibrata: le doti non si discutono, la prospettiva è rosea, ma - tanto per intenderci - non ci troviamo di fronte al nuovo Kumbulla.

ILIC - L'altro, dicevamo, è Ivan Ilic. Scuola City, gavetta nella seconda serie olandese. Un perfetto signor nessuno - non per gli addetti ai lavori - che a Verona ha mostrato per la prima volta al grande pubblico un biglietto da visita che reca fisicità, visione e tanto talento. Un colpo in puro stile D'Amico che, parola di Juric, potrebbe fare le fortune dell'Hellas che verrà. In questo caso molto, se non tutto, dipenderà dalla voglia e soprattutto dalla forza economica che il club saprà dispiegare per riscattarlo dai Citizens.

GLI ALTRI - 1179 minuti per il resto di un gruppone che è ben assortito: buona parte di questo gruzzolo proviene dal minutaggio di Colley e Salcedo, e in modo residuale dal canterano Udogie, mentre Pandur e Amione si son visti appena in Coppa Italia. Situazioni che differiscono - pure diametralmente - tra loro: Pandur con un po' di pazienza può essere il portiere del domani, Amione stuzzica Juric, che però non lo considera ancora da prima squadra, per Colley e Salcedo è prevista un'opzione di acquisto (e una contropzione, nel caso del 2001 di proprietà interista) che il club valuterà se esercitare o meno. Al di là delle singole traiettorie, però, un concetto è chiaro: a Verona si punta e si investe sul futuro più che altrove.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile