Il Toro trascina l'Inter. È il miglior campionato di Lautaro, caricato dal rinnovo

Il Toro volta alto. Anche sul Torino: Lautaro Martinez, con la sua rete, ha regalato all’Inter una vittoria al sapore di scudetto. La quattordicesima, in questo campionato: l’argentino eguaglia così il proprio record personale della Serie A 2020/2021. E, salito a quota sedici marcature stagionali, può inseguire la su miglior stagione di sempre (l’anno scorso chiuse a ventuno considerando tutte le competizioni). Una bella conferma, dal numero 10 della miglior coppia d’attacco dell’intero campionato. Aspettando un rinnovo che sembra scritto ed è decisamente vicino. Anzi, che da quando è più vicino pare aver definitivamente risvegliato l’argentino.
Dopo il lockdown tre gol in tredici partite. Andiamo indietro col tempo, alla Serie A 2019/2020. Sfavillante nella prima parte di stagione, il Lautaro che si ripresentò in campo alla ripresa del campionato era decisamente lontano dalla miglior versione di se stesso. I numeri sono quelli sopra, una pochezza realizzativa mai registrata da quando è in Italia. E probabilmente legata alle tante voci di mercato: a giugno, a luglio, si parlava tantissimo dell’interessamento delle big spagnole nei suoi confronti. Rumor che, anche se il diretto interessato non lo ammetterà mai, qualche distrazione gliel’avranno pur creata. Chiuse con un gol ogni 176 minuti di campionato, ma soprattutto grazie a quanto fatto prima di marzo e della pandemia.
Ora segna una rete ogni 132’. Nel 2021, solo in A, ne ha segnate otto in tredici partite, più quattro assist (otto in tutto il campionato). Senza battere rigori. Cosa è cambiato? Il rinnovo, appunto: ieri ha professato tranquillità, ed è credibile che sia stato sincero. Non è ancora stato ufficializzato, ma l’intesa è stata trovata da tempo, i frequenti viaggi dei suoi agenti nella sede dell’Inter hanno prima posto le basi e poi confermato che il futuro sarà insieme. Con Barcellona e Real come miraggi, più lontani (non del tutto dissolti, ma è un altro discorso). E un calciatore trascinante sul campo. Quello che serviva all’Inter.
