Juventus, Allegri: "C'era pressione, ma va mantenuto equilibrio. Primo bilancio a novembre"

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, dopo la vittoria sul campo del Malmoe è intervenuto al microfono di Mediaset: "Quando giochi una partita di Champions c'è sempre preoccupazione. Anzi, attesa. Un debutto in trasferta, dopo i risultati non arrivati in casa: è ovvio ci fosse un po' di pressione in più. I ragazzi hanno fatto una buona partita sul piano tecnico, anche se nel primo tempo potevamo sfruttare meglio alcune situazioni. C'è da migliorare. Il 14 luglio abbiamo cominciato un percorso e questo non cambia. I risultati condizionano il giudizio, ma bisogna essere bravi a mantenere l'equilibrio, sia nelle sconfitte che nelle vittorie".
Stasera per la prima volta non avete subito gol.
"E' un buon segnale. Ho chiesto ai ragazzi di finire la partita senza subire gol perché anche quello ti aiuta e ti toglie ansia. Szczesny ha fatto una buona partita, la sua partita, pari al valore che ha. Come tutti gli altri. Era importante vincere, ora pensiamo alla prossima partita".
Si è tolto anche il pensiero di ritrovare la vittoria.
"Era importante vincere perché altrimenti la striscia si allungava troppo".
Domenica c'è il Milan in campionato per accorciare in classifica.
"Dobbiamo darci un obiettivo noi, quello della seconda sosta, quella di novembre. E vedere dove saremo a quel punto lì. Il Milan è una squadra molto forte e vive un momento d'entusiasmo, deve essere uno stimolo per noi".
Questa vittoria dà autostima?
"L'aspetto mentale è il 90% di tutti i lavori, nel calcio ancora di più. Quando lasci dei punti in campionato, come abbiamo fatto noi, giocando a tratti male ma con errori di singoli in partite che avevamo in mano, come a Napoli e Udine, ti fa vedere le cose in maniera più negativa. Io ricordo l'anno della rincorsa verso lo scudetto a Sassuolo prendemmo gol sull'unico tiro in porta su punizione da Sansone e sbagliammo tipo otto gol, una roba pazzesca. Poi vincemmo partite che non meritavamo di vincere. Bisogna sempre distinguere il risultato dalla prestazione".
