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L'Inter crolla, Chivu avvisa tutti: “Il cantiere non può essere aperto a lungo"

L'Inter crolla, Chivu avvisa tutti: “Il cantiere non può essere aperto a lungo"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:00Serie A
di Bruno Cadelli

La sconfitta dell’Inter a San Siro non lancia un allarme generale ma offre delle chiavi di lettura sulle quali Cristian Chivu lavorerà duramente. I nerazzurri hanno subito la rimonta dell’Udinese nel giro di dieci minuti scarsi. I bianconeri hanno sì trovato il pareggio grazie ad un episodio, ovvero il rigore causato da Dumfries e assegnato al Var, ma con il passare dei minuti hanno preso campo fino alla rete spacca partita di Atta. Tra le due reti friulane per il Biscione troppo nervosismo e meno intensità rispetto al match contro il Torino. Come ammesso dallo stesso allenatore rumeno: “L'episodio del rigore ci ha dato un po' un danno a livello mentale. Abbiamo perso le misure e qualche seconda palla insieme a qualche duello. Sapevamo che l'Udinese era una squadra fisica. Nel secondo tempo abbiamo avuto qualche corsa diversa ma non abbastanza per portarla a casa". Un'Inter a due volti e imballata.

Alti e bassi nel primo tempo. Con qualche leggerezza difensiva
Il primo tempo del Giuseppe Meazza ha mostrato un’Inter a corrente alternata. Giusta gamba fino al vantaggio ma poca aggressività contro una squadra fisica e disposta a giocare la partita sul piano dell’agonismo. Il risultato è stata una prestazione fumosa a centrocampo e disattenta in difesa. Dopo il pareggio di Davis su rigore non c’è stata scossa, anzi. L’Udinese ha preso campo e la rete di Atta ha aperto una voragine complicatissima da colmare. Ripresa di rabbia ma frenetica, sicuramente apprezzabile dal punto di vista dell’impegno. Ma le partite giocate a metà non portano tre punti.

Chivu ammette: “La responsabilità è mia, lavoro per migliorare la squadra
Cristian Chivu non usa mai mezze parole. Ha ammesso che l’Inter non può essere a lungo un cantiere aperto prendendosi in toto la responsabilità della sconfitta. Pane al pane, vino al vino. Senza sconti per se stesso, in primis: “A livello individuale ognuno può dare il meglio. Forse io non ho dato la motivazione giusta. Per quanto riguarda il mercato io voglio solo allenare al meglio quelli che ho perché sono fatto così. Qui si tratta dell'Inter e io lavoro per migliorare la squadra e se oggi non siamo riusciti a portarla a casa la colpa è sempre mia”. La sosta può portare consiglio ed energie nuove”

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