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La differenza la fa il centrocampo: la Juve guarda in attacco ma in mezzo è debole

La differenza la fa il centrocampo: la Juve guarda in attacco ma in mezzo è deboleTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
lunedì 18 gennaio 2021, 12:06Serie A
di Ivan Cardia

Questa è la storia di come un centrocampo capovolto, sottosopra sia finito. Le fortune della Juventus e del suo ciclo d’oro nascono in mezzo, lì dove Conte per non sprecare Vidal o Marchisio li mise ai fianchi di Pirlo: la BBC, per dirne una, ne fu soltanto una conseguenza. È sempre lì che nasce la sconfitta di ieri sera dei bianconeri, a opera proprio del tecnico che fu artefice della loro rinascita non molto tempo fa. Il centrocampo dell’Inter si è divorato quello bianconero: in questo caso Barella è il frontman, lo stesso Vidal e Brozovic i costruttori delle fortune della Beneamata del derby d’Italia, e chissà in futuro. Cuore, cervello e polmoni: nel settore nevralgico del campo, l’Inter ha avuti tutto (troppo) in più rispetto agli storici rivali, e per questo ha vinto.

La Juventus guarda all’attacco. Di solito, a Torino non si ripara. È il mantra delle ultime stagioni, nelle quali Paratici & Co hanno sempre fatto poco o nulla, se non in ottica futura, durante la sessione invernale. In questo 2021, la musica potrebbe cambiare: da Giroud a Scamacca, i bianconeri sono in cerca di una quarta punta che possa dare il cambio a Morata, Ronaldo e Dybala. La gara di ieri dei primi due è sicuramente uno spot al fatto che questa esigenza non sia poi così campata in aria, anche per dare qualche arma tattica in più a Pirlo, che senza l’argentino a San Siro non aveva un attaccante puro (Kulusevski permettendo) da buttare in mezzo. Ma la storia recente del centrocampo bianconero è un lento e progressivo processo di impoverimento: dai fasti di Vidal-Pirlo-Marchisio-Pogba alla mediana sfoggiata al Meazza, il passo è stato costante. Fino a oggi: Rabiot (7 milioni d'ingaggio a stagione) è sempre un clamoroso punto interrogativo ormai tendente al no secco, Bentancur in perenne procinto di esplodere, McKennie una bella scoperta ma ancora da svezzare. Arthur, complice la militanza nel Barcellona, è il profilo più accreditato a livello internazionale ma non ha ancora sciolto i dubbi. Mica nostri: Pirlo non ha schierato il brasiliano titolare in nessuno dei big match giocati finora in campionato. Arrivati al quinto (di cui uno solo vinto) non può più essere un caso. In questa serie di buoni giocatori, manca un fuoriclasse. Trovarlo a gennaio, probabilmente, è impossibile: le condizioni generali (leggasi pandemia e crisi economica correlata) non aiutano di certo. Ma a centrocampo, dove in estate l'allenatore chiedeva Locatelli, la Juve s’è impoverita, e non è una coincidenza che proprio lì in mezzo sia capitolata nella partita, finora, più attesa del campionato.

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