Lazio, 25 anni fa il secondo scudetto: tra ricordi e speranze per il futuro

Un quarto di secolo che la Lazio ha provato a rivivere ieri a Formello. La presentazione del libro "Diluvio e Delirio" avvenuta ieri a Formello è stata l'occasione per riaccogliere nel centro sportivo biancoceleste Sergio Cragnotti, l'uomo che diede vita alla Lazio Campione d'Italia nel 2000. Oggi si celebrano i 25 anni di quello storico trionfo, in un 14 maggio diviso tra il sole che spaccava le pietre a Roma e il diluvio di Perugia. Tutto è combaciato alle 18:04, quando il triplice fischio di Collina al Renato Curi mandò in paradiso il popolo laziale. Venticinque anni dopo la società ha voluto ricordare quelli che sono stati i grandi protagonisti di quello scudetto e lo farà ancora domani, in quella che sarà una cena per riunire tanti tra coloro che scrissero quella pagina di storia. "È fondamentale custodire il passato, senza di esso non esiste un futuro" ha detto ieri il presidente Lotito, e allora è proprio dal passato che si vuole provare a costruire un nuovo futuro.
Lazio, le speranze per il futuro rilanciate dallo stesso Cragnotti
"Sia la Roma che la Lazio volevano uscire da quell’enigma di provincialità che governava il calcio romano. Si volevano fare grandi società e ribaltare l’egemonia delle società del nord. Per questo si portò avanti un progetto per entrare in una nuova era. Auguro che la Lazio del presidente Lotito con il capitano Mattia Zaccagni qui presente possa farci rivivere quei momenti". Un messaggio chiarissimo quello di Sergio Cragnotti, il presidente di quella Lazio che fu capace di vincere in Italia e in Europa. Cosa che non è riuscita in questa stagione, dove in Serie A sono state sprecate occasioni per blindare quantomeno la Champions e in Europa League si è ceduto il passo a un avversario non irresistibile. "Entrare in una nuova era" questo deve essere l'obiettivo della Lazio per i prossimi anni e per farlo compiere un'impresa a San Siro domenica potrebbe fare la differenza. Entrare in Champions significherebbe rilanciare prepotentemente un progetto iniziato un anno fa e che ha vissuto una stagione altalenante, ma che può ancora chiudersi con la più preziosa delle competizioni europee.
