Lazio, si va dove dice Castellanos: il Taty decisivo con gol e assist

Può un attaccante con due gol in cinque partite essere il giocatore più decisivo di una squadra? Si, l’impatto avuto da Taty Castellanos in questo inizio di stagione sulla Lazio ne è la perfetta dimostrazione. Le due vittorie stagionali della squadra di Maurizio Sarri sono marchiate Castellanos, doppio assist e gol contro il Verona in un tempo, assist e gol anche ieri a Marassi per indirizzare il match nei primi 45 minuti di gioco. A questo impatto va poi aggiunto il gol annullato a Como per un millimetro, unico lampo in un’apatia biancoceleste che avrebbe portato la Lazio sul punteggio di 1-1 in una partita dove tutto si poteva pensare meno che Castellanos e compagni potessero fare risultato. Anche il derby, giocato solo per 25 minuti dall’argentino, ha dimostrato come la Lazio sia tutt’altra squadra con l’ex Girona in campo. Due gol, tre assist e un contributo del 71% sui gol stagionali della squadra di Sarri.
Lazio, il “finto” problema del sistema di gioco
Il successo di Marassi ha già dato il via ai primi discorsi sul sistema di gioco, su come la Lazio con il 4-2-3-1 (o un classico 4-4-2) possa avere più equilibrio. Analizzando la partita in realtà si vede come la sfida di ieri sia stata la peggiore a livello di palleggio, a livello difensivo solo a Como la Lazio ha concesso più tiri e per expected goals è stata la peggior prestazione della squadra di Maurizio Sarri in queste prime cinque giornate. La Lazio in realtà ha concesso tanto e deve ringraziare la verve realizzativa tutt’altro che brillante del Genoa se ha chiuso la partita con il secondo clean sheet stagionale. Bisognerà capire se questo esperimento sarà replicato sabato contro il Torino, visto che l’emergenza a centrocampo rientra solo in parte. Tornerà a disposizione Belahyane, mentre continua la precauzione con Vecino e difficilmente si rivedrà Rovella prima della sosta. Con il rientro dell’ex Verona i centrocampisti a disposizione saranno tre, con Basic che sarebbe costretto alla seconda partita da titolare in cinque giorni dopo non aver mai toccato il campo per quasi un anno e mezzo.
