Milan, il bilancio: i debiti sono a 157,1, ma c'è ampio margine di miglioramento

La Gazzetta dello Sport ha analizzato i conti del nostro calcio con uno speciale di due pagine con le 20 squadre della scorsa Serie A.
MILAN
Bisogna partire da un assunto: senza Elliott il Milan sarebbe fallito, come tante altre squadre italiane. Ha ripianato il debito che era a livello Juventus e Inter, dando una stabilità, anche se il lavoro di Maldini e di Massara è tutt'altro che finito. Perché nell'ultimo anno c'è stato un risultato di -96,4 milioni, causa pandemia e altre situazioni che hanno afflitto sponsor e biglietti. Va detto che è un netto miglioramento rispetto ai -194,6 milioni dell'anno precedente e, in questo senso, è comprensibile perché Donnarumma e Calhanoglu non abbiano rinnovato. Come è possibile mantenere certi stipendi quando la necessità è quella di diventare sostenibile nel corso degli anni?
Il fatturato
Non è troppo basso, intorno ai 240,9 milioni di euro, ma potrà salire l'anno prossimo con i proventi della Champions League. Come brand quello rossonero è uno dei più forti d'Italia e per questo è riuscito ad attirare parecchi sponsor nonostante la pandemia, biglietti e merchandising sono una bella mazzata ma con i quasi tutto esaurito di questi giorni è destinato a salire. Insomma, se è vero che alcuni dei ricavi televisivi si sono traslati nella stagione successiva, dall'altro lato ci saranno nuovi introiti che potrebbero portare il fatturato intorno ai 300 milioni.
Grazie Elliott, ma i debiti ci sono
Elliott ha ripianato e questo è un dato di fatto, i debiti sono comunque alti nel corso degli ultimi due anni - arrivati a 157,1 milioni, mentre il patrimonio netto è di 67,3 milioni. Una situazione intermedia che probabilmente porterà Elliott a una nuova donazione, ma il Milan sta riprendendo la propria forza di contrattazione rispetto ai propri avversari. Arrivasse lo Scudetto sarebbe la ciliegina sulla torta: meno spese e più introiti. La via è sicuramente quella giusta, al netto del fatto di non avere rinnovato Donnarumma, Calhanoglu e pure Kessie: sono botte economiche pazzesche, è vero, ma poi bisognerebbe vendere. E i 18 milioni di plusvalenze sono lì a dimostrarlo: bisogna migliorare in questo.
