Modello Bayer, l'unità del gruppo e Touré a tutta fascia, Inzaghi racconta il suo Pisa vincente

“Perché questa vittoria vale di più? Perché non eravamo favoriti, è stata costruita giorno dopo giorno dal ritiro di Bormio e a livello umano mi ha dato grandi soddisfazioni”. Il tecnico del Pisa Filippo Inzaghi parla così della promozione appena conquistata con il Pisa in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport spiegando dove è nata la squadra che è sempre rimasta fra le prime da inizio stagione fino a oggi: “Tutti i giocatori hanno dato il massimo, io sono molto esigente così come il mio staff, ma non ho mai avuto una lamentela, non abbiamo mai dovuto dare una multa per il ritardo. - continua Inzaghi - Il valore di un gruppo così non ha paragoni, la promozione nasce da questa unione. A Bormio ho visto che c’erano le condizioni giuste a livello mentale”.
Inzaghi si sofferma anche sul modello ispiratore che porta a un club tedesco allenato da uno dei tecnico, Xabi Alonso, emergenti nel panorama mondiale: “Tra i primi video che ho fatto vedere c’erano quelli del Bayer Leverkusen, che aveva fatto più di 50 partite senza perdere. Ho fatto vedere la loro fase difensiva, che nasceva dagli attaccanti, la loro compattezza”.
Spazio poi agli ostacoli trovati sul percorso, a partire dai gravi infortuni di Esteves e Leris, che hanno portato a un cambio di modulo risultato poi vincente: “Non ci siamo mai lamentati, Esteves e Leris sono fortissimi e averli persi è stato un problema, ma ho trovato la soluzione in rosa. Touré da mezzala si apriva a destra così l’ho provato a tutta fascia ed è andata bene. - prosegue Inzaghi – Il 3-4-2-1? Con Tramoni e Moreo sotto punta ero al sicuro, dovevo solo scegliere tra difesa a tre o a quattro”.
