Orsolini, il figlio di Bologna torna a casa: "Sogno il Mondiale, difficile digerire l'esclusione dall'Europeo"

Ieri, la piccola ma vivace cittadina di Rotella, in provincia di Ascoli Piceno, ha accolto un evento straordinario che ha riunito la comunità marchigiana e diversi tifosi del Bologna (in trasferta per l'occasione) in un’atmosfera di festa e gratitudine. L’evento, intitolato “Orgoglio di Rotella - omaggio a Riccardo Orsolini”, ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, appassionati di calcio e sostenitori del famoso numero 7 rossoblù, che ha scelto di tornare nella sua città natale per condividere emozioni e ricordi.
Piazzale Europa si è trasformato in un palcoscenico per la celebrazione, con qualche striscione e magliette dedicate all'idolo di casa a decorare l’area. L’entusiasmo era palpabile, con fan accalcati per ottenere un autografo o semplicemente per esprimere il loro sostegno a un giovane talento che ha saputo farsi strada nel mondo del calcio professionistico.
Riccardo, visibilmente emozionato, ha preso la parola per raccontare la sua infanzia a Rotella, una cittadina che gli ha dato i natali e che ha influenzato profondamente la sua crescita personale e sportiva. “Qui ho iniziato a sognare - ha dichiarato Orsolini - e ogni passo che ho fatto nella mia carriera è stato ispirato dai valori che ho appreso in questa comunità. Rotella la porto nel cuore, per me è davvero casa. Mi dicono che sono 'figlio di Bologna' ma io sono di Rotella e ho anche Ascoli nel cuore. Comunque 8 anni sotto le Due Torri sono tanti e ringrazio chi è venuto sin qui con addosso la maglia del Bologna solo per salutarmi”.
Il calciatore ha condiviso aneddoti sulla sua formazione calcistica, parlando delle prime partite disputate con i giovani del posto e di come il supporto della sua famiglia e dei suoi amici lo abbia sempre motivato a dare il massimo. Ha sottolineato l’importanza di non dimenticare le proprie radici e ha ringraziato i presenti per il calore e l’affetto ricevuti nel corso degli anni. "Qui ci sono le mie due nonne che mi sono sempre state vicine: Ida è anche venuta al Dall'Ara a vedermi. I miei genitori hanno fatto molti sacrifici per permettermi di intraprendere questo percorso, sin da quando mi accompagnavano al Picchio Village per allenarmi con i Pulcini dell'Ascoli" ha confessato l'Orso nella sua tana, davanti agli occhi di papà Paride, mamma Cristiana e della sorella Morgana.
Momenti di commozione si sono alternati a sorrisi e applausi, mentre Orsolini ha risposto alle domande, condividendo le sue esperienze in Serie A, le sfide affrontate e le soddisfazioni conquistate sul campo. “Se sono diventato il calciatore che sono lo devo a tutti gli allenatori che ho avuto: da Remo Orsini che mi vide fare le rovesciate al mare e mi portò all'Ascoli fino a Vincenzo Italiano, passando per Giuliano Castoldi, Gian Piero Gasperini all'Atalanta, Sinisa Mihajlović e Thiago Motta”.
Spazio anche ad una parentesi sulla Nazionale. "Ho un rapporto strano con la maglia azzurra: ammetto che l'esclusione dall'Europeo mi ha fatto particolarmente male. Le decisioni altrui non posso modificarle, ho capito che devo solo continuare a fare il mio. Esultanza del 'TocToc' alla telecamera? Qualcuno ci ha visto un messaggio subliminale, ma è stata solo una cosa dettata dall'istinto: poi l'ho riproposta perché mi ha portato fortuna ed è finita per diventare un meme. Ora c'è un nuovo ct e inizierà un nuovo ciclo. Spero che l'Italia riesca a qualificarsi per i Mondiali".
La manifestazione si è conclusa con una sessione di autografi e fotografie, durante la quale Orsolini ha avuto modo di interagire personalmente con i suoi fan, dimostrando una disponibilità e un'umanità che hanno ulteriormente avvicinato il calciatore alla sua gente.
"L'evento non è stato solo una celebrazione di un atleta, ma un riconoscimento di un legame profondo tra un giovane calciatore e la sua comunità" ha chiosato il sindaco di Rotella, Giovanni Borraccini. Un evento che rimarrà nel cuore di molti e che ha rafforzato l’identità sportiva di Rotella, un piccolo grande centro di circa 800 abitanti che continua a sfornare talenti.
