Palladino: "Devo molto a Galliani e Berlusconi. Giovane lo volevo alla Fiorentina"

Monza e Firenze. Le due realtà di Raffaele Palladino. L'ex tecnico dei brianzoli e della Viola si è raccontato all'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Sul piatto della bilancia le due esperienze principali avute e la scelta fra i 52 punti dei biancorossi o i 65 punti ottenuti in riva all'Arno: "Resto legato al mio primo anno a Monza - ha esordito il mister - ma dico i 65 a Firenze. Non avevo mai allenato in Europa e in mezzo c’è stata una rivoluzione, con 19 calciatori cambiati in due sessioni di mercato".
Fondamentale nella sua crescita di allenatore la presenza di Adriano Galliani che lo promosse in prima squadra dalla Primavera proprio ai tempi del Monza dando il via alla sua carriera di tecnico: "Devo molto a lui e a Berlusconi. Mi hanno permesso di allenare in Serie A. La fortuna di un tecnico è a vere un grande direttore alle spalle e viceversa. Io con Galliani mi trovavo su tutto: dal lavoro quotidiano al mercato. Altrove non funzionava così...
Chiosa finale su un giocatore del campionato attuale che lo ha colpito maggiormente: "Giovane del Verona - ha concluso -. Lo volevo alla Fiorentina a gennaio, ma il club ha fatto altre scelte".
