Pur non giocando, lo scudetto si avvicina comunque all'Inter

Lo scudetto è roba milanese e su questo sembrano non esserci molti dubbi. Nel calcio l'imprevedibilità regna sovrana, perciò mille complimenti ad Antonio Conte e al suo "no more pazza", al suo rigare dritto verso la credibilità e la regolarità, verso le vittorie scomode che prima non arrivavano e adesso altro che se arrivano. Complimenti al suo profilo basso dopo Villa Bellini, al suo "godersi il percorso, partita dopo partita", al +10 che dopo due anni ha piazzato davanti alla Juventus "modello per tutti" e campione ininterrottamente da nove anni e la quale, però, pare si sia tagliata fuori da sola da ogni possibilità di rimonta sui nerazzurri. Che, dal canto loro, pur senza giocare, mantengono la distanza, ora invece accorciata dal Milan vittorioso a Firenze. Vero che battendo il Sassuolo l'Inter tornerebbe a +9 sui cugini, ma pur vero è che con i restanti 30 punti in palio non c'è da star troppo sereni. Messaggio che figuriamoci se serve ad Antonio Conte, uno che al suo terzo scudetto di fila con la Juventus, a giochi fatti, mise spalle al muro Buffon reo di aver chiesto di far chiarezza sulla questione premi di fine stagione.
Ecco, non serve. Di certo c'è che da settembre ad oggi ogni percezione ha subito uno stravolgimento assoluto. L'Inter vola verso un titolo che sembrava possibile, ma in effetti non raggiungibile con così tanta forza e strapotere. Due mesi al traguardo.
