Sarri su tutti, poi Mihajlovic, Italiano e le piste estere: Lotito è pronto al casting

La Lazio non ha perso tempo e da giovedì sera, appena si è consumato lo strappo con Inzaghi, si è messa a lavoro per voltare pagina. Con molte difficoltà, soprattutto emotive, perché nessuno a Formello avrebbe mai immaginato un addio così doloroso. Eppure è successo e la società ora deve ritrovare la lucidità per fare la scelta giusta. Lotito e Tare sanno quanto sia delicata la decisione da prendere sul prossimo allenatore, per questo stanno valutando e vagliando tanti profili. Di seguito l'elenco dei candidati alla panchina della Lazio, con tutta la loro situazione. Tra questa sera e domani, sarà sicuramente tutto più chiaro.
Sarri - Da venerdì è balzato in cima alla lista di Lotito e Tare, che hanno già parlato con lui e l'agente, Fali Ramadani, oggi in Toscana per vedersi con lui. È il nome più suggestivo, l'ideale per ripartire dopo il dietrofront di Inzaghi, ma anche il più difficile da agganciare. Le prime chiacchierate siano andate a buon fine, c'è la voglia di andare avanti e da Sarri è arrivato un apprezzamento all'attuale rosa a disposizione, che ovviamente andrà rinforzata con 3-4 innesti mirati. L'aspetto economico complica però il quadro. Lotito non può avvicinarsi agli stipendi di Chelsea (6,4 milioni lordi) e Juventus (5,5 netti), gli ultimi due club di Sarri, ma arriverebbe al massimo a 3,5 milioni bonus compresi. Intanto l'ex bianconero attende la raccomandata della Juventus (entro il 31 maggio), che gli comunicherà che non gli verrà rinnovato il contratto (a 7 milioni): per questo, entro i 10 giorni successivi, i bianconeri dovranno pagargli la clausola da 2,5 milioni.
Mihajlovic - È l'altro candidato forte, anche se nelle ultime ore è calato leggermente. Ex difensore biancoceleste, a cavallo degli anni Duemila ha vinto tutto con la Lazio. Ha lasciato un ottimo ricordo e la sua famiglia vive a Roma, con i figli nati e cresciuti con l'aquila sul petto. Ha parlato più volte con la società, che lo tiene in seria considerazione. Il suo contratto con il Bologna scade nel 2023, ma verrebbe liberato in caso di chiamata da Formello.
Conceicao - Sembrava dovesse andare al Napoli a inizio settimana, invece è saltato tutto. Ora è vicino al rinnovo col Porto ma ancora non è arrivato l'annuncio. Anche lui, come Mihajlovic, è amato dai tifosi e in più, rispetto all'ex difensore, vanta un curriculum da allenatore niente male. Ha anche molta esperienza in Europa: con il suo Porto quest'anno ha eliminato la Juventus negli ottavi di Champions. Finché non firma il rinnovo, va tenuto dentro, anche se in maniera defilata.
Villas Boas - L'ultima pista uscita allo scoperto: nelle prossime ore è atteso a Roma, dovrebbe incontrare Lotito per un colloquio conoscitivo. Portoghese gestito e offerto da Jorge Mendes, in passato è stato collaboratore di Mourinho (prossimo allenatore della Roma) prima al Chelsea e poi all'Inter. Al momento non ha squadra: il 2 febbraio si è dimesso dal Marsiglia (10° in campionato).
Italiano - Nel casting allenatori c'è anche lui, ma è indietro rispetto agli altri. Piace per approccio e idee, ma la poca esperienza gli rema contro. Anche perché la Lazio vorrebbe un nome forte, lo necessita la piazza, che tra poco vedrà i cugini accogliere un profilo come Mourinho. In questo momento, quindi, non è proprio l'ideale. Ha un contratto con lo Spezia fino al 2022, ma ha una clausola rescissoria da 1 milione di euro.
Pirlo e Mazzarri - Sono gli altri accostati al club. Piste possibili, che la Lazio al momento ha scelto di non percorrere. Ma, visto anche l'addio inaspettato di Inzaghi, non devono essere escluse.
