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Thiago Motta, parla lo scopritore: "Diciamo che lo portai al Barcellona dalla Juventus"

Thiago Motta, parla lo scopritore: "Diciamo che lo portai al Barcellona dalla Juventus"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 23 maggio 2024, 15:45Serie A
di Pierpaolo Matrone

Nel 1999 fu grazie a Lorenzo Serra Ferrer che Thiago Motta cominciò la sua carriera in Europa, da calciatore chiaramente, al Barcellona. Oggi l'ex responsabile del calcio formativo del club blaugrana ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Nel marzo del 1999 andai in qualità di responsabile del calcio formativo del Barcellona in Uruguay per la Coppa America Under 17. Vinse il Brasile e tutti gli osservatori che erano lì si erano fissati su un certo Leo, che poi non ha fatto molta strada. A me invece piaceva questo centrocampista alto ed elegante. Lo avvicinai e scoprii che non aveva ancora firmato un contratto da professionista, giocava nella Juventus di San Paolo, un piccolo club formativo. Non fu difficile trovare un accordo e lo portai a Barcellona. Un’operazione economicamente assai vantaggiosa".

Sorpreso dalle doti da allenatore?
"No. Perché il ricordo che ho io è quello di un ragazzo che voleva imparare. Ha sicuramente appreso dagli allenatori che ha avuto, e anche da se stesso. Mi riferisco alle cose che ha fatto bene, e sono tante, e a ciò che è andato meno bene: infortuni ed eventuali peccati di gioventù fanno parte del suo bagaglio di esperienza e magari oggi gli fanno comodo con i ragazzi che allena ripensando a ciò che gli è successo, ripeto, tanto in positivo come in negativo. Calcisticamente poi la posizione nella quale giocava a mio avviso ha contribuito in maniera determinante alla sua formazione. Perché era il punto di riferimento della squadra, tutto passava per i suoi piedi e gestiva ogni fase del gioco molto bene. È cresciuto in una realtà molto marcata calcisticamente come è quella del Barça e poi è passato al campionato italiano che è fatto di forza e applicazione. Era un giocatore di talento e penso che la cosa l’abbia reso e continui a renderlo un tipo coraggioso nelle scelte, prima in campo e oggi in panchina. Mi sembra pronto per una grande sfida".

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