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TMW RADIO - Cinquini: "Chiesa è stato un crack per l'Italia. Sorpreso dal ritorno di Allegri"

TMW RADIO - Cinquini: "Chiesa è stato un crack per l'Italia. Sorpreso dal ritorno di Allegri"TUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Marucci
mercoledì 14 luglio 2021, 19:29Serie A
di Alessio Del Lungo
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Oreste Cinquini ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Il dirigente sportivo Oreste Cinquini è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini e Francesco Benvenuti, ha esordito esprimendo il suo parere sull'operato di Pioli al Milan: "Ha fatto un grande campionato, purtroppo è mancata la classica ciliegina sulla torta. L'infortunio di Ibrahimovic ha condizionato la parte finale del campionato, ma ha superato benissimo l'esame dello scorso campionato. Vedo che si stanno rafforzando, stanno prendendo giocatori per migliorare. Gli auguro di ripetere il campionato scorso e anche di migliorarlo".

Cosa pensa dell'addio di Donnarumma al Milan?
"Mi è sembrato un attimino ingeneroso lasciare una società che l'ha cresciuto. Per un giocatore nato nel '99 lo stipendio è sempre stato altissimo e, in mano a Raiola, ha cercato di portare a casa un contratto oneroso. Il Milan ha perso due giocatori molto importanti considerando anche Calhanoglu. Deve migliorare nelle uscite, Donnarumma ha esperienza nonostante l'età e copre bene la porta. Il PSG si è rinforzato, va a guadagnare uno stipendio importantissimo e gli faccio un grosso in bocca al lupo, ma il Milan poteva realizzare qualcosa a livello patrimoniale visto quello che ha investito con lui".

Il Milan riparte da Ibrahimovic e Giroud.
"Hanno fatto un contratto importantissimo allo svedese che ha 40 anni, dunque attenzione perché si può sempre spengere la luce da un anno all'altro. Giroud è un calciatore importante, al Chelsea aveva pochissimo spazio, si dovrà adattare al calcio italiano, ma i rossoneri si sono voluti salvaguardare. Vedo difficile coniugare i due, ma è un compito che spetterà a Pioli".

Mancini è stata una rivelazione?
"Ha vinto da tutte le parti. Ha cominciato dalla Fiorentina dopo aver vinto da calciatore due scudetti. Non dimentichiamoci che ha avuto successi in Inghilterra ed anche nell'annata complicata in Turchia ha vinto la coppa. Purtroppo non siamo riusciti a vincere allo Zenit".

Era un Mancini molto diverso da quello visto con la Nazionale?
"Dopo l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale di Russia è stato distratto, ha voluto fermamente la Nazionale. Ha convocato giocatori che nei club non giocavano tipo Zaniolo, la gente storceva la bocca, ma ha avuto ragione lui. Ha fatto un percorso magnifico ed ha meritatamente vinto l'Europeo, ha avuto un pochino di fortuna con la Spagna, ma nelle 7 partite è la squadra che ha giocato meglio. A livello di motivazioni il gruppo ha risposto in pieno a questo famoso sentimento che era l'amicizia. Hanno fatto benissimo grazie ad un mix tra anziani e giovani. Tutti dicevano che dovevano fare un miracolo e lo hanno fatto".

Chi è stato il giocatore dell'Europeo dell'Italia?
"Chiesa. Per me ha trasformato, senza nulla togliere a Berardi, la Nazionale. E' stato un crack sul piano realizzativo, ma anche su quello del sacrificio, sull'affondare... Ha rincorso gli avversari fino alla nostra area di rigore, è stato decisivo per questa Nazionale".

E' cresciuto ulteriormente alla Juventus.
"Sicuramente. E' un ambiente diverso rispetto a Firenze, molto professionale e i risultati dei bianconeri lo dimostrano. E' cresciuto anche a livello umano, ha margini di miglioramento e credo che con Allegri farà un salto in avanti anche nella cattiveria in zona gol e sul piano tattico".

Chi la intriga di più tra Allegri, Sarri e Spalletti?
"Tutti e tre. Sarri si è preso una bella gatta da pelare alla Lazio, non è un ambiente facile. I tifosi sono sempre pronti a sostenere, ma anche a far sentire le difficoltà. Inzaghi ha fatto benissimo, l'ho avuto come giocatore, ma non pensavo potesse fare una carriera così da allenatore. Spalletti è entusiasmante per la carica che dà, è un grande allenatore e può fare benissimo in una piazza come Napoli. Ha esperienza internazionale, ha vinto in Russia con lo Zenit, ma la cosa che mi ha sorpreso di più è che la Juventus sia tornata su Allegri. Le scelte erano state fatte confermando Paratici, ma rinunciare ad un vincente come lui... Può far discutere, ma lui va al sodo e sa onorare molto bene il motto dei bianconeri".

Antognoni resterà alla Fiorentina?
"L'offerta non lo convince per il ruolo, l'aspetto economico non c'entra. Serve una mansione importante, per me è difficile possa rimanere. L'ho sentito qualche giorno fa e credo che vada a ricoprire nuovamente un incarico in Federazione. Non ho capito l'avvento di Burdisso avendo già Pradè. Poteva essere un buon acquisto se non ci fosse stato il direttore sportivo, ma così. Il mix potrebbe essere esplosivo".

Pradè non è ancora stato ufficializzato, ma resterà.
"Tutto è possibile. Con Gattuso erano stati fatti dei programmi e si voleva una squadra per lottare per un posto in Europa League. Poteva essere un imput per avere una squadra di un certo tipo. Italiano lo considero un emergente, ma ha lavorato per Spezia e Trapani e, con tutto il rispetto per queste due società, venire a Firenze è diverso. Spero che i dirigenti siano in grado di sostenerlo perché ha le idee chiare. Ha raggiunto la salvezza in Liguria giocando anche lontano da La Spezia, ma alla Fiorentina è un'altra cosa. Sono cambiati i programmi, si va su giocatori giovani da portare a certi livelli, ma staranno tanto tempo come piace a lui a fare tattica? Ha fatto cose veramente importanti, vedremo".

Kokorin nel 4-3-3 dove può giocare?
"Può fare tutti e tre davanti. I viola hanno lasciato andare Ribery che è un grande campione e penso sia una scelta avvenuta dopo che Gattuso se ne è andato. Nico Gonzalez voglio vederlo nel 4-3-3, però mi sembra uno che possa fare il Ribery accanto a Vlahovic. Sono stati investiti su di lui tanti soldi, ma ama giostrare alle spalle della prima punta. Kokorin ha motore, rincorre l'avversario. Vedremo se Italiano riproporrà il 4-3-3 che ha avuto successo a La Spezia. Gli allenatori emergenti cercheranno di perseguire il loro modulo, ma l'importante sarà avere i giocatori adatti. Kokorin lo conoscono molto meglio Mancini e Capello e i loro giudizi sono più esaurienti del mio. Con lo Spezia ha puntato su N'Zola che è un calciatore che si sacrifica di più".

La Fiorentina affronta Roma, Torino e Atalanta nelle prime tre giornate.
"Non male, ma potrebbe essere anche un bene. La Roma avrà uno sprint maggiore, ma la prima partita è sempre importante per tutti. Ci saranno i tifosi sugli spalti, un grande tifo, ma potrebbe essere un vantaggio. Anche il Torino sarà una gara difficile, ma non è detto che sia un male avere subito avversari importanti".

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