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TMW RADIO - F. Galli: "La Juventus è la squadra che in Italia dà qualcosa di più ai giovani"

TMW RADIO - F. Galli: "La Juventus è la squadra che in Italia dà qualcosa di più ai giovani"TUTTO mercato WEB
venerdì 19 marzo 2021, 19:13Serie A
di Dimitri Conti
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TMW Radio / Archivio Stadio Aperto 2020-2021
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L'ex difensore Filippo Galli, in passato responsabile del settore giovanile del Milan, ha parlato a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Non so se ci sia un fil rouge dietro alle eliminazioni europee dei club italiani, ci vorrebbe un'analisi più articolata ma per quello che posso dire, secondo me il problema del calcio italiano è che cerchiamo sempre di pensare in modo speculativo e non propositivo. Puntiamo a far risultato col minimo sforzo, giocando in contrattacco. Chi è più lontano da quest'idea direi essere Atalanta e Milan, ma anche la stessa Roma. Il problema è che chi prova ad andare in maniera diversa dalla nostra cultura viene attaccato: o si cambia di paradigma il sistema, o viene difficile cambiare. Diceva bene Cambiasso l'altra sera: troppo spesso la cultura della vittoria è fuorviante, e noi ne abbiamo sempre risentito. O cambiamo o continueremo a dare la colpa a qualcuno da fuori, senza però guardarci dentro".

C'è chi dice che Guardiola fa il suo gioco grazie ai calciatori che ha.
"Alcuni allenatori hanno certe idee: servono gli interpreti, ma lui come altri passano dall'idea di voler comandare il gioco con la superiorità numerica in mezzo al campo. Può essere opinabile, ma lui lo mette in atto. La somma è data anche da come interagiscono le individualità, e Guardiola per me è tra i più bravi".

Il modello Ajax può essere un'idea?
"Dipende, per i top club non può essere quello il modello giusto, per altri sì. Non possiamo pensare che vada bene per tutti: ognuno nella sua realtà deve riuscire a studiare, capire, e prendere magari qualcosa dai vari modelli. Nel mio Milan siamo andati in giro a conoscere i settori giovanili senza fare copia e incolla. Non è poi che se un giocatore arriva o meno è solo colpa o merito dello scouting: il settore giovanile non è per niente semplice".

La precarietà degli allenatori inficia anche sulla crescita dei giovani?
"Quando le squadre non vanno bene gli allenatori spesso ricorrono ai 30enni, anche perché sono quelli che ti potrebbero creare pure più problemi di spogliatoio. Ci vuole forza volontà e nessuna paura di andare incontro al cambiamento".

Cosa ne pensa della costruzione dal basso?
"Non c'è e non deve esserci una codifica, o cade tutto il castello. Gli allenatori devono allenare i giocatori a costruire dal basso, ma durante una partita esistono una serie di pressioni differenti. Possono esserci degli errori, ma se la fanno è perché si ritiene arrivino vantaggi da un gioco posizionale. L'altra sera ha sbagliato Sportiello, ma quello non è un errore in costruzione. Ha cercato di rinviare... Cos'è, se un attaccante sbaglia a far gol smettiamo di farlo finalizzare? Si chiedono due fasi ad attaccanti e centrocampisti, perché non a difensori e portieri? Però abbiamo una forma mentale che ci mantiene saldi a certi pensieri e forme che ci hanno sempre dato qualcosa".

Com'è maturata l'eliminazione del Milan e come stanno i rossoneri?
"Se si guardano tre quarti dell'incontro meritavano di passare il turno. Certo, conta segnare, ma il Milan non è in crisi: un po' sui risultati, semmai, quello sì. Ha però anche tanti giocatori fuori, tra Covid e infortuni sono falcidiati".

Perché i migliori giovani sono scovati sempre dalle solite squadre d'Europa?
"Ci sono strutture di scouting all'avanguardia anche in Italia. Manca semmai la possibilità di dare un certo tipo di percorso ai ragazzi, come fa per esempio l'Ajax. Tra chi dà qualcosa in più ai giovani metterei la Juventus, che ha la squadra Under-23. Manca quel pezzettino in più. Nelle altre squadre c'è un percorso per guidare i ragazzi fino ai 23 anni, mentre da noi spesso a 19, finita la Primavera, s'interrompe".

Quale allenatore le piace particolarmente?
"Oggi mi piacciono molto De Zerbi, Pioli, ma anche Italiano. Sono un estimatore di Fonseca, mentre nei settori giovanili dico che Aquilani ha certe idee di calcio, e lo sto seguendo. Dello stesso De Rossi, entrato ora nella Nazionale, me ne parlano bene".

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