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Pucino: "Ascoli, il mancato rinnovo scelta del club. Nessun accordo col Bari"

ESCLUSIVA TMW - Pucino: "Ascoli, il mancato rinnovo scelta del club. Nessun accordo col Bari"TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
lunedì 5 luglio 2021, 10:34Serie B
di Luca Esposito

Capitano della Salernitana nell’anno del centenario, autore di un gol su rigore a Venezia che consentì alla squadra di evitare la retrocessione sul campo. Biennio intensissimo ad Ascoli, piazza che lo ha accolto benissimo e che gli ha sempre riconosciuto impegno, professionalità e capacità di metterci la faccia nei momenti di maggiore difficoltà. Non è stato riconfermato e la scelta ha spiazzato la tifoseria, qualcuno assicura avesse già un accordo di massima con il Bari in virtù del legame con il direttore sportivo Ciro Polito. Per fare chiarezza, la redazione di TuttoMercatoWeb.com ha contattato telefonicamente il difensore Raffaele Pucino, pronto a sposare un progetto importante e a rimettersi in gioco per fare la differenza come sempre accaduto nella sua carriera:

Grande campionato ad Ascoli, salvezza raggiunta e ottime prestazioni. Che stagione è stata?
“Per due anni di fila siamo partiti per il ritiro con la convinzione di poter essere una mina vagante nella zona sinistra della classifica. Fino al 27 dicembre scorso, invece, ci ritrovavamo in una posizione completamente diversa e l’arrivo del direttore sportivo Ciro Polito ci ha permesso di avere una media playoff e di battere quasi tutte le grandi del campionato. Anche mister Sottil ha inciso tanto. Abbiamo difeso la categoria, meritando di restarci. Peccato, però, non aver alzato l’asticella”.

Si dice che Pucino abbia già raggiunto l’accordo con il Bari e che sia stato lui ad andare via da Ascoli…
“Ho chiesto al mio agente di chiarire la situazione, è la società a non avermi proposto il rinnovo. Non ho l’accordo con nessuna squadra, posso soltanto dire che stimo molto il direttore sportivo Polito. E’ un amico, un professionista serio che ci ha messo sempre la faccia comportandosi da vero uomo. Cosa che in questo mondo non viene apprezzata, purtroppo. Io invece dico sempre che la lealtà premia sempre, non serve avere due personalità differenti. Serie C? Bari è una piazza che non ti fa pesare la categoria”.

Che rapporto ha con Polito e come spiega il suo addio?
“Da quando è arrivato Ciro la sterzata è stata netta, l’ambiente Ascoli si è rivitalizzato e ha apprezzato la sua voglia di assumersi le responsabilità e di ammettere eventuali errori. Chi ci mette la faccia entra nel cuore della gente. Il direttore ha sistemato tante cose, non ha sbagliato la scelta dell’allenatore e questo certifica la sua competenza. Forse qualcosa si è rotto, non conosco i motivi. Polito è una persona preparata, che vuole decidere con la sua testa. Se ha preferito lasciare due anni di contratto un motivo ci sarà.

Se Bari chiamasse davvero?
“Essere accostati ad una città così importante fa piacere. In passato, avessi avuto coraggio, con un passo indietro ne avrei fatti due avanti ma ho avuto paura e preferii declinare l’offerta. Mi riferisco al Parma: mi chiamarono, ho deciso di tutelare la categoria. Qualora il Bari chiamasse prenderei in considerazione la proposta”.

Gente come lei e Vitale senza contratto e pronta ad accettare la Lega Pro pur di rimettersi in gioco. Stride rispetto a curriculum e rendimento, non trova?
“Stride ma è la realtà dei fatti. Sono abituato a non dare colpe agli altri ma ragiono per capire se ho responsabilità. Per quanto fatto ad Ascoli sicuramente non meritavo di rimanere senza contratto, senza una telefonata almeno di congedo. Non faccio nomi, ma i sacrifici sono sotto gli occhi di tutti e le persone lo sanno bene. Non li rimarco, sembrerebbe un’autocelebrazione. Ci tenevo a ricevere una chiamata da qualcuno, non è mai arrivata e prendiamo atto. Mai aspettarsi niente da nessuno, altrimenti ci resti male”.

A proposito di ex squadre, Salernitana promossa ma ad ora esclusa dalla A. Come vive questa situazione un calciatore che è diventato anzitutto un tifoso granata?
“Salerno è una piazza che meritava questa categoria e, allo stesso tempo, non meritava di viverla in questo modo. I tifosi non si stanno godendo la promozione e questo non va bene. Il merito di aver raggiunto questo risultato sia di tutti, ovviamente anche della società e del direttore sportivo. Quando si vince evidentemente ogni componente ha fatto la differenza. Quando, però, al 4 luglio non sai ancora se sarai iscritto al campionato c’è amarezza: dopo 23 anni bisognava godersi il momento a 360°, è andata diversamente. Speriamo in un felice epilogo, sarebbe una beffa clamorosa per la tifoseria ritrovarsi fuori dal torneo”.

Che serie B ci aspetta quest’anno?
“Sono scese tre squadre che proveranno immediatamente a risalire. Il Benevento, con la proprietà che ha, non vorrà certo recitare il ruolo della comparsa. Stiamo parlando di una società importanti con grandi progetti e un presidente ambizioso, che dedica anima e corpo alla causa giallorossa. Chiunque calciatore sarebbe felice di indossare quella maglia. In generale posso dire che sarà una B tostissima, con tante squadre che si attrezzeranno per il salto di categoria”.

Un pensiero su Paolo Zanetti, allenatore che lei ha conosciuto proprio ad Ascoli…
“Il mister ha dimostrato di essere un grande allenatore già l’anno scorso, era il suo primo anno di B con situazioni non semplici da gestire ed è stato mandato via con un Ascoli in zona playoff. Stiamo parlando di una squadra storica, con pressioni importanti e, per un esordiente, non era facile incidere come stava facendo.A Venezia ha fatto ancora meglio e merita i complimenti, le sue idee faranno la differenza anche in massima serie”.

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