"Meglio essere il numero uno in B che uno dei tanti in A": Massimo Coda si racconta

Bomber simbolo del campionato di Serie B, in 10 anni Massimo Coda ha siglato 135 reti, raggiungendo al primo posto dei marcatori all time Stefan Schwoch. Oggi ha ripercorso la sua carriera in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "Il record c’è e mi dispiace solo non essermelo goduto, vista la stagione non positiva della squadra. Speravo di farlo prima, questo sì, non il 4 maggio a Catanzaro"
Tutto partì da Lanciano...
"Ero criticato pesantemente, venivo dal Parma dalla A e facevo fatica. Ma non avevo fatto la preparazione, era dura. Invece quel giorno mi sono sbloccato ed è cominciato tutto".
Che effetto le ha fatto vedere la Salernitana retrocedere?
"Lo dicevo da tempo, speravo di non dovermela giocare con loro. È stato brutto, ma sono un professionista e devo solo pensare alla maglia che indosso. Mi è dispiaciuto nel playout essere stato accolto male, a differenza del passato, ma capisco, visto che tutto il clima era incattivito"
L'annata con la Samp è stata un incubo.
"Inizialmente come risultati, anche se con Pirlo ci trovavamo bene. Il primo cambio di allenatore ci ha scombussolato, con Sottil non andavamo male, da novembre è subentrata un po’ di paura. Ci siamo resi conto tardi in quale guaio ci stavamo mettendo. Eravamo morti, poi grazie a Cellino è arrivata questa chance e non potevamo sprecarla: è scoccata la scintilla, i tifosi quando ci hanno fatto levare le maglie ci hanno dato una mazzata, ma abbiamo trovato la forza giusta per affrontare e vincere il playout"
Adesso che farà?
"Sono sereno, parlerò con la Samp. Di sicuro ho pochi jolly a disposizione e voglio giocare per vincere, spero di poter fare il gioco che mi esalta".
Quale gol ricorda più volentieri?
"La tripletta a Buffon in Lecce-Parma: mi disse che avrei fatto gol fino a 40 anni in B. Una giornata bellissima. Ricordo qualche bel tiro al volo, come quello di quest’anno al Modena. Però anche 9 rigori sbagliati, su una cinquantina calciati: tre solo a Benevento, due di fila, poi li ho lasciati a Viola"
Ha qualche tabù?
"A Bari non ho mai segnato. E un portiere come Bardi fa sempre miracoli con me, però qualche gol gliel’ho fatto. Più i gol fatti o quelli sbagliati? Ovviamente quelli sbagliati, sennò giocherei in Champions"
Non ha l'amarezza di aver fatto solo 42 presenze e 6 gol in A?
"L’amarezza c’è. A Parma ero partito bene, ma un infortunio mi ha fermato. E poi a Benevento non me la sono goduta. Da allora ho deciso: o mi arrivava un’importante opportunità, o era meglio giocare in B per vincere. Meglio essere un numero uno in B che uno dei tanti in A".
