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Pontedera, Taldo: "Avvio difficile, ma fiducia nel gruppo. FVS? È la strada giusta"

Pontedera, Taldo: "Avvio difficile, ma fiducia nel gruppo. FVS? È la strada giusta"
ieri alle 18:49Serie C
di Luca Bargellini
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TMW Radio / A Tutta C
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Carlo Taldo, direttore sportivo del Pontedera, ha analizzato l'avvio di stagione della sua squadra nel corso della trasmissione 'A Tutta C' in onda sulle frequenze di TMW Radio:

Direttore, partiamo da una delle novità di questa stagione: l’ingresso di FVS, il cosiddetto “VAR a chiamata”. Che idea si è fatto dopo le prime tre giornate?
"Siamo nella fase di ambientamento e di conoscenza reciproca, come accade con tutte le innovazioni. Per la Serie C è una novità e ci si deve adeguare: arbitri, dirigenti e giocatori. Io continuo a mantenere un parere positivo, perché se tutto serve per agevolare il lavoro degli arbitri è giusto andare avanti in questa direzione. Anche i direttori di gara, come i calciatori e gli allenatori, in Serie C sono in fase di apprendimento: bisogna dar loro il tempo di utilizzare al meglio questo nuovo strumento".

Avete già vissuto un episodio particolare con il VAR a chiamata?
"Sì, domenica scorsa a Pineto, a nostro avviso siamo stati “vittime” di un errore. L’episodio è stato rivisto al VAR e confermato, ma non è un problema: l’interpretazione da parte degli arbitri è stata la più logica possibile. Abbiamo accettato la decisione e siamo andati avanti. Ci sarà qualche scossone iniziale, ma vedo la volontà di migliorare e credo che la strada sia quella giusta".

Sul campo, però, i numeri dicono che l’avvio è stato complicato: due sconfitte, un pareggio e un solo gol segnato.
"Sì, ce lo aspettavamo. Sapevamo che poteva essere un avvio difficoltoso e i numeri parlano chiaro: siamo carenti in fase realizzativa. Tutti lo sappiamo, l’allenatore e lo staff compresi, e si sta lavorando in quella direzione. Siamo solo alla terza giornata, c’è tutto il tempo per migliorare".

Domenica ospiterete il Rimini, club alle prese con una forte crisi societaria. Come ci si approccia a una partita del genere?
"È una situazione che ho già vissuto l’anno scorso a Caserta, contro Turris e Taranto che avevano problemi simili, forse anche peggiori. Noi siamo una squadra giovane, quindi da un certo punto di vista “in buona compagnia”. Prepariamo la partita al massimo, senza pensare troppo ai problemi degli altri: abbiamo bisogno di crescere rapidamente e dobbiamo concentrarci solo su di noi".

Lei ha lavorato a lungo con i giovani. Pontedera è un esempio di società che valorizza i ragazzi senza dover ricorrere necessariamente alle seconde squadre dei grandi club. Vi sentite un po’ alfieri di questo modello?
"Il progetto societario è chiaro ed entusiasmante: lavorare con i giovani è stimolante, anche se richiede pazienza. Il Pontedera è una piccola realtà, ma con idee precise e una linea chiara che ha portato frutti. Detto questo, credo che ci sia spazio per entrambe le strade: sia per club come il nostro che puntano su progetti territoriali, sia per società come Juventus, Inter, Milan e Atalanta che con le seconde squadre riescono a formare giocatori anche di altissimo livello. Basta avere idee e coerenza".

Guardando al vostro girone, l’Arezzo è partito con tre vittorie su tre. Chi può essere una sua competitor credibile?
"Tre giornate sono poche, ma l’Arezzo ha mostrato di avere struttura societaria, tecnica e di gioco superiore. Oltre a loro, l’Ascoli mi sembra una squadra forte, in grado di ambire a traguardi importanti. E poi ci sarà sicuramente la sorpresa, quella squadra che oggi non è considerata tra le protagoniste ma che alla fine verrà fuori, come accade ogni anno".

Un flash sul girone C, che conosce bene dalla sua esperienza a Caserta: ci sarà spazio per una sorpresa come il Cerignola lo scorso anno o sarà una corsa a tre tra Catania, Benevento e Salernitana?
"Sono sensazioni, nessuno ha la verità in tasca. Però ritengo che alla fine saranno Catania, Salernitana e Benevento a giocarsi la promozione".

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