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Imprescindibile Retegui anche quando non segna. Per ora l'Arabia non è un problema

Imprescindibile Retegui anche quando non segna. Per ora l'Arabia non è un problemaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:20Serie A
di Raimondo De Magistris

Chissà se davvero Mateo Retegui nell'ultima stagione ha overperformato come tutti dicono. Solo il tempo dirà se il 'nostro' trasferimento più oneroso dell'ultima finestra di calciomercato è andato oltre le sue reali possibilità grazie a Gasperini, ma nel frattempo ha iniziato esattamente da dove aveva smesso. Già, perché l'esordio nella Saudi Pro League con la maglia dell'Al-Qadsiah è stato battezzato con una doppietta, due gol che hanno piegato le resistenze dell'Al-Najma e l'hanno subito proposto come uno dei protagonisti della classifica cannonieri. Quella classifica che lo scorso anno ha vinto in Serie A, che gli ha permesso di strappare un ingaggio da venti milioni di euro netti a stagione.
La sua parabola è stata a dir poco eccezionale. Due anni fa, di questi tempi, si stava appena affacciando nel nostro campionato. Nel precedente marzo Roberto Mancini aveva deciso a sorpresa di convocarlo in Nazionale per sopperire a una penuria di attaccanti che allora più di oggi preoccupava il CT azzurro. A posteriori, fu una scelta decisamente azzeccata perché Retegui è riuscito con la sua attitudine, la sua applicazione e la sua presenza in area ad andare ben oltre qualche limite tecnico.

Con la maglia dell'Italia Retegui ha realizzato otto reti in ventidue partite. Con quella dell'Atalanta, nella scorsa stagione, 28 in 49 match di cui 25 in Serie A. Ma l'attaccante classe '99 nato a San Fernando e cresciuto nelle giovanili del Boca Juniors è anche uno straordinario uomo squadra e quando non va a segno come contro l'Estonia, nel suo ex stadio, sa trasformarsi in assist-man. In tre delle cinque reti realizzate ieri sera dall'Italia a Debrecen c'era il suo zampino, sul primo e sul terzo gol ha liberato Kean e Politano grazie a movimenti da grande centravanti. Da calciatore che crea spazi e sa fare a sportellate.

Mateo Retegui, almeno per ora, ha dimostrato di non aver subito il contraccolpo del suo trasferimento in Arabia. Tutt'altro. Ma la stagione è ancora lunga e nell'anno che si spera si concluderà col Mondiale avrà il compito di mantenere il suo posto nel gruppo partendo da una posizione scomoda, giocando in un club che si trova a migliaia di chilometri di distanza dall'Italia. Per ora però la sua importanza nel gruppo azzurro non è in discussione: se continua così, non lo sarà nemmeno a fine stagione.

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