Sampdoria, Gregucci si presenta: "Frosinone la nostra finale della Coppa del Mondo"

Angelo Gregucci torna alla Sampdoria. Il tecnico blucerchiato ha parlato in conferenza stampa dal centro sportivo "Gloriano Mugnaini" di Bogliasco:

Che differenza trova fra la passata esperienza e questa?
"Non ho avuto il tempo di annusarla. Ho trovato un ambiente a me molto familiare. Abbiamo superato momenti difficili e lo abbiamo fatto facendo squadra, avendo io la fortuna di essere circondato da sampdoriani fedelissimi. Paragonare le due squadre è un po' presto. I ragazzi lavorano tutti, è arrivato il momento di fare. Dobbiamo avere l'umiltà. Vogliamo fare una grossa empatia con la squadra, avendo come gruppo noi un'idea che vogliamo portarla avanti in modo convinto. Mi sento nobile avere questa maglietta addosso".

Ha detto che si respira sampdorianità. Che idee vi siete fatti della squadra?
"C'è Giovanni Invernizzi. Quello che ho visto c'è qualche problema. Non ho usato la parola lavorare. Penso che la squadra abbia qualità. Dobbiamo ritrovare la linea di galleggiamento il prima possibile. Il primo nemico oggi siamo noi stessi, dobbiamo trovare un'identità solida. Non sarà facile. Serve però fare punti".

TMW - Problema più mentale che fisico?
"E' probabile perché a far comandare le gambe servono teste lucide. Dobbiamo dare loro anche convinzione. Non dovremo sbagliare gli atteggiamenti sul campo e se tu non sbagli i comportamenti devi avere la mente lucida. Bisogna lavorare su tutte le componenti e quello psicologico è il primo. Andare in campo con convinzione e con la mente sgombra".

Siete la sesta guida tecnica. E questo vi pesa?
"Penso che ci sia un anello di congiunzione. Ho creduto in Foti e l'ho fatto giocare per primo nei professionisti. Noi ora rappresentiamo cose magnifiche e il popolo che alza la bandiera della Samp con grande orgoglio. Ho imparato anche da tante altre esperienze, mi sono arricchito di Sampdoria (avendo lavorato tanto con Mancini e avendo conosciuto a Coverciano Vialli) e mi hanno arricchito la vita".

Obiettivo subire meno gol?
"Blindare la porta vuol dire avere continuità di punti ma non ti serve a vincere. C'è tanto da fare, io sono abbastanza fiducioso".

Lo staff?
"Noi condividiamo sempre tutti insieme. Siamo un gruppo e cerchiamo ognuno di dare il proprio apporto. Io credo in un calcio molto partecipato dove ognuno ha un suo ruolo. Tornare a blindare la porta può portare ad avere un senso alle partite".

Le due punte?
"Le idee le dà sempre il campo. A volte è determinato dal cambiamento dei giocatori che ti fa pensare. Devi sapere cosa stai facendo e se hai consapevolezza vai con più forza".

Avete chiesto garanzie sul mercato di gennaio?
"Lo spazio temporale è breve. Per il bene della Sampdoria 'romperò le scatole' alla società ma ora penso solo al Frosinone. Per noi è la finale della Coppa del Mondo. Questo ambiente deve creare qualcosa di diverso per rivedere la luce senza chiedere nulla ai tifosi della Samp che conosco".