Dopo sette anni si chiude il cerchio Pro Patria: è Serie D. Che farà ora la presidente Testa?

Una stagione storta, di quelle che capitano a chiunque una volta nella vita, nonostante il buon operato della società nell'arco di una stagione. C'era fiducia in tutto l'ambiente, ma per la Pro Patria si è chiuso oggi il ciclo nel professionismo, dopo sette anni di militanza in Serie C: fatale, per i tigrotti bustocchi, il playout contro la Pro Vercelli, che ha ribaltato il risultato dell'andata che aveva visto i lombardi vincere però di misura, 1-0 il finale, e condannarli quindi alla Serie D.
Una stagione, quella della formazione varesotta, iniziata sotto al guida di mister Riccardo Colombo, e terminata con Massimiliano Caniato, approdato sulla panchina biancoblù dopo il periodo di transizione con Massimo Sala, ma le scosse sulla panchina sono servite a poco, il campionato si è da subito presentato in salita, e la scalata si è fatta piuttosto ostica. La regular season ha parlato di terzultimo posto con 34 lunghezze conquistate in 38 partite, frutto di sole sei vittorie, sedici e soprattutto altrettante sconfitte. Al netto dei numeri, però, ci sarà da capire ora quella che sarà la volontà della presidente Patrizia testa, che ci ha sempre messo la faccia rientrando anche in corsa quando il club era passato di mano ma la gestione non era risultata propizia, per così dire.
Le manifestazioni di interesse sembrano esserci, ma la sicurezza appare quella che Testa non lascerà morire il club.
