Gorgone: "Inter U23 costruita con intelligenza. Il girone fa la differenza"


Nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, il format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto mister Giorgio Gorgone, al momento svincolato dopo il fallimento della Lucchese.
Siamo solo al primo ottobre, quindi è ancora presto, ma quali sono le tue prime sensazioni sulla Serie C? Intravedi una crescita? Ti stanno arrivando segnali interessanti dai tre gironi?
"Sono tre gironi diversi, come sempre. Negli ultimi anni il girone B è stato quasi sempre il più complicato, vicino al livello del girone C che è storicamente molto competitivo. Quest’anno, invece, credo che il girone B abbia perso qualche squadra di vertice. Nel girone A ci sono meno pretendenti al titolo, mentre il girone C resta il più difficile, con Salernitana, Catania e Benevento in prima fila. Poi ci sono piazze importanti e squadre attrezzate come Crotone, Audace Cerignola, Cosenza che ha mantenuto gran parte della rosa, e tante altre. Anche a livello ambientale, giocare in certi stadi del Sud fa la differenza, e si è visto dalle prestazioni dell'Atalanta U23"
Hai citato l’Atalanta e questo mi dà lo spunto per chiederti delle seconde squadre. Pensi che possano essere un valore aggiunto o un fastidio? Perché tante tifoserie contestano la loro presenza, mentre le società vedono aspetti positivi.
"Sono due punti di vista entrambi comprensibili. Dal lato delle tifoserie capisco le proteste: oggi sono tre, ma potrebbero diventare quattro o più, e questo toglie spazio a città e club storici. Dall’altra parte, però, le seconde squadre portano risorse economiche e soprattutto permettono ai giovani di crescere in un contesto molto più competitivo rispetto al campionato Primavera. Quindi, da tecnico, capisco benissimo anche le società".
E come giudichi l’impatto di Inter, Atalanta e Juventus?
"Le ho viste tutte. La differenza la fa soprattutto il girone in cui giochi. L’Inter ha costruito la squadra con intelligenza, inserendo quattro giocatori esperti come Prestia, Fiordilino, Melgrati e La Gumina, mescolati ai ragazzi. Gioca in un girone leggermente più semplice rispetto al C, dove invece è finita l’Atalanta. La Juventus forse non è la stessa di 2 anni fa, quando fu eliminata ai playoff dalla Carrarese. In ogni caso, essendo squadre Under 23, possono cambiare volto in pochissimo tempo: i ragazzi crescono velocemente e dopo due mesi ti ritrovi una squadra completamente diversa".
La Serie C del presidente Marani e di Gianfranco Zola ha tra le missioni quella di favorire la crescita dei giovani. Ma al di là delle dichiarazioni di intenti, lo vedi davvero sul campo?
"Dipende. Se un giovane è già pronto e ha qualità, gioca. Ma spesso i ragazzi hanno bisogno di tempo per crescere e in Serie C l’esigenza del risultato immediato pesa molto: questo porta gli allenatori a scegliere l’usato sicuro. A meno che la società non decida di puntare davvero sul minutaggio dei giovani, il rischio è che restino penalizzati".
Un’ultima valutazione sul girone A: qui il Vicenza sembrava la favorita, con il Brescia come alternativa. Come lo vedi?
"Vicenza e Brescia sono sicuramente le candidate principali. Attenzione però al Lecco, che considero una squadra forte e che sta prendendo fiducia. Poi ci sono realtà solide come Albinoleffe e Alcione, che fanno sempre i loro campionati, e anche il Trento. La Triestina, purtroppo, è partita con handicap. Ma le due più accreditate restano Vicenza e Brescia, con il Lecco che può essere la vera sorpresa".
