Trento, Zocchi: "Club ambizioso, non ho mai ricevuto un no dai giocatori contattati"


Moreno Zocchi è il nuovo direttore sportivo del Trento. Intervenuto ai microfoni di TMW Radio e Il 61, nel corso della trasmissione A Tutta C, Zocchi spiega cosa lo ha portato ad accettare la proposta del Trento:
Iniziamo con la scelta che l’ha portata qui: Trento. Cosa l’ha spinta ad accettare questa nuova sfida?
"È una domanda fin troppo semplice, perché ormai Trento è considerata una realtà importante in Lega Pro. Una società in costante crescita, che sta investendo molto nelle strutture: una nuova palestra, una nuova gabbia per gli allenamenti, uno stadio rinnovato. Insomma, un club che si sta attrezzando seriamente per offrire il meglio alla squadra, con l’ambizione, quando sarà il momento, di sognare anche il salto di categoria".
Perché ha lasciato Pontedera?
"A Pontedera sono stato non bene… di più. Tre anni straordinari. Al di là dei risultati – tre anni di playoff, con un sesto, un nono e un decimo posto – la soddisfazione più grande è stata aver lanciato 4-5 ragazzi in Serie A, 7-8 in Serie B e almeno altri 3-4 che ci andranno quest’anno. È stato un ciclo bellissimo, ma come spesso accade, è arrivata la fine. Non solo per i giocatori, ma anche per la struttura societaria. Così ho deciso anch’io di scendere da quel treno e iniziare una nuova avventura".
Cambiando girone, cambia anche il modo di vivere e intendere la Serie C?
"La descrizione che fate è realistica: il girone A è forse il più tecnico, il B equilibrato, il C più caldo e difficile dal punto di vista ambientale. Però credo che le differenze si stiano assottigliando sempre più. La Coppa Italia l’ha vinta una squadra del girone B, i playoff se li sono giocati due squadre dello stesso girone… alla fine contano la forza della rosa, l’organizzazione del club e la qualità del lavoro, non solo l’ambiente. Anche al Sud ci sono allenatori preparati e squadre ben allenate. Sì, magari ci sono stadi più pieni nel girone C, ma alla fine chi fa la differenza sono sempre le squadre in campo".
Il presidente Mauro Giacca, nella lettera pubblicata sui canali ufficiali del club, ha parlato di una crescente ambizione e di un futuro più ambizioso. Come si traduce tutto questo? E sul mercato, quali sono le priorità?
"Per fortuna, fino a oggi, non abbiamo ricevuto alcun “no” dai giocatori che abbiamo contattato. La voce di Trento come club serio e strutturato si sta diffondendo. Però c’è ancora chi, soprattutto tra agenti e alcuni calciatori, pensa di avere a che fare con una società di categoria superiore o con risorse illimitate. Non è così. Trento è una società che lavora con un budget preciso, che non vuole fare il passo più lungo della gamba. Vogliamo crescere, certo, ma farlo con basi solide, investendo anche sulle strutture e sul futuro, non solo sulla stagione in corso. Non vogliamo essere una meteora, ma costruire qualcosa che duri nel tempo".
Parliamo del progetto delle seconde squadre, sempre più centrale in Serie C. Lei che idea si è fatto, anche alla luce dell’esperienza con la Juventus, l’Atalanta, il Milan e probabilmente l’Inter da quest’anno?
"Sono un sognatore, quindi forse il meno adatto per rispondere… ma io immaginavo che questo progetto fosse pensato per dare continuità ai ragazzi dei settori giovanili. Invece che mandarli in prestito in C o B, potevano trovare spazio in una squadra interna alla loro società. Invece, mi sembra che tutto si sia trasformato in un’operazione di business. Tanti investimenti, spesso su giovani stranieri, e poco spazio ai talenti italiani. Va bene così, lo hanno deciso le grandi, ma sinceramente pensavo fosse un’occasione diversa"
Restiamo sul mercato: a Samuel Di Carmine, 14 gol lo scorso anno, è scaduto il contratto. Ci sono possibilità di rivederlo a Trento?
"Ho parlato con lui, e mi ha fatto un’ottima impressione. È un attaccante vero, anche nella mentalità. È convinto delle sue qualità e ha ancora tanto da dare. Mi piacerebbe lavorare ancora con lui. È un giocatore importante, ma ovviamente tutto deve combaciare: sia per noi come club che per lui e il suo agente. Di certo posso dire che le possibilità ci sono, anche perché lui si è trovato molto bene con l’allenatore. Speriamo che nei prossimi giorni si possa trovare l’accordo giusto".
