Barcellona, il 10 agosto il ritorno al Camp Nou: tra i 100 mln fantasma e l'urgenza economica

Il ritorno del Barcellona al Camp Nou, previsto per il 10 agosto in occasione del Trofeo Joan Gamper, non è soltanto una celebrazione simbolica. Dietro la spettacolare campagna “Come Home, Vibrate” si cela una vera e propria emergenza economica. Il club blaugrana ha bisogno di dimostrare a LaLiga e al revisore dei conti Crowe Global che i nuovi palchi VIP dello stadio sono realmente operativi, altrimenti i 100 milioni di euro previsti come entrata per la cessione trentennale di 475 posti esclusivi rischiano di restare “sulla carta”.
Ad aprile, infatti, LaLiga ha invalidato il deposito di tali fondi, poiché i palchi venduti a Fortia Advisor Limited (30 milioni) e New Era Visionary Group (70 milioni) non erano ancora ultimati e quindi non potevano rappresentare un’entrata reale. Crowe, responsabile della verifica contabile, non ha approvato l’operazione, facendo decadere la regola del rapporto 1:1 per il mercato.
Il club catalano ha quindi fretta di mostrare che i lavori sono completati, almeno in parte, per ottenere i permessi necessari. Tuttavia, dal Comune arrivano segnali chiari: secondo la vicesindaca Laia Bonet, l’autorizzazione all’apertura non potrà essere concessa senza il completamento della prima fase del progetto, ovvero le tribune 1 e 2. Anche il sindaco Jaume Collboni ha ribadito che servirà un’ispezione accurata per garantire la sicurezza dell’impianto prima dell’accesso al pubblico.
Il match del Gamper rappresenta quindi una corsa contro il tempo: senza il Camp Nou operativo, non solo salterebbe il debutto casalingo, ma il Barcellona perderebbe anche un’occasione cruciale per sistemare i conti. A riportarlo è il quotidiano spagnolo As.
