Malaga rinuncia al Mondiale 2030: La Rosaleda fuori dalla candidatura, dentro il Mestalla?

Colpo di scena nell'organizzazione del Mondiale 2030. Malaga e lo stadio La Rosaleda non faranno parte delle città ospitanti della Coppa del Mondo che organizzeranno congiuntamente Spagna, Portogallo e Marocco. A renderlo ufficiale è stato il sindaco della città andalusa, Francisco de la Torre, durante una conferenza stampa tenutasi sabato: "La decisione più responsabile è non far parte della candidatura", ha dichiarato.
Dietro questa rinuncia ci sono problemi legati alla ristrutturazione dell’impianto e ai potenziali danni che l’organizzazione dell’evento comporterebbe per il Malaga e i suoi tifosi: "Tra il Mondiale e il club, scegliamo il club", ha affermato con fermezza de la Torre. La scelta è maturata al termine di una riunione a cui hanno partecipato autorità locali e regionali, tra cui Cristóbal Ortega (vicepresidente della Diputación), Carlos García (delegato per lo Sport della Junta de Andalucía), José María Muñoz (amministratore giudiziario del Málaga CF) e i rappresentanti delle tifoserie organizzate.
Malaga è la prima sede ufficiale a ritirarsi dopo la selezione iniziale operata dalla RFEF, che aveva escluso in una prima fase sia Valencia che Vigo. Ora proprio Valencia, forte di un nuovo stadio in costruzione, si profila come la candidata principale a prendere il posto di Malaga. La decisione non pregiudicherà eventuali lavori futuri su La Rosaleda, ma conferma le difficoltà logistiche e politiche di un progetto così ambizioso.
