Pogba investe sulle corse dei cammelli, risponde la PETA: "Realtà crudele. Ripensaci"
Nei giorni scorsi Paul Pogba ha annunciato di essere entrato ufficialmente nel mondo delle corse dei cammelli, diventando investitore e ambasciatore di Al Haboob, la prima squadra professionistica del settore in Arabia Saudita. L’annuncio è stato dato dallo stesso Pogba sui suoi canali social, spiegando di voler contribuire a creare la prima lega internazionale professionistica di corse di cammelli.
"Sono entusiasta di unirmi all'Al Haboob", ha dichiarato il francese, sottolineando come questo progetto vada oltre lo sport: "Questa opportunità mi ha colpito a un livello più profondo, legato alla cultura, al patrimonio e alla narrazione. Voglio far parte di un progetto che unisce le persone e celebra tradizioni che meritano attenzione". Pogba, che sta lentamente ritrovando minuti di gioco dopo la riduzione della sospensione a 18 mesi inflitta dal TAS, osserva affascinato le regole e l’impegno richiesti dalle corse nel Golfo. "Che si tratti di calcio o di corse di cammelli, le basi restano le stesse: determinazione, disciplina e tenacia", ha spiegato con il suo tipico mix di ironia e ambizione, puntando addirittura a possedere "il cammello più caro del mondo".
I dirigenti dell'Al Haboob hanno accolto la partnership definendola "innovativa", convinti che la visibilità e l’influenza di un campione come Pogba possano contribuire a far conoscere a livello internazionale questo patrimonio culturale unico.
La notizia, tuttavia, ha suscitato reazioni contrastanti e PETA (Pepole for the Ethical Treatment of Animals), la più grande organizzazione al mondo per i diritti degli animali, ha preso posizione, esortando il giocatore a riconsiderare la sua decisione. Riportiamo di seguito il comunicato di Isabelle Goetz, responsabile delle relazioni pubbliche di PETA Francia:
"Caro Paul, abbiamo appreso di recente della tua decisione di diventare azionista e ambasciatore di una squadra di corse di cammelli e volevamo attirare la tua attenzione sulle realtà particolarmente crudeli che si celano dietro questo settore. Molti non sono ancora consapevoli di quanto queste pratiche siano basate sulla sofferenza degli animali senzienti e speriamo che queste informazioni vi incoraggino a riconsiderare il vostro coinvolgimento in questo campo. In effetti, nelle corse di cammelli, i cammelli sopportano una vita quotidiana ben lontana dall'immagine tradizionale o glamour a volte rappresentata. Separati prematuramente dalle loro madri o addomesticati troppo presto, i giovani cammelli vengono poi sottoposti a metodi di addestramento coercitivi progettati per renderli docili e performanti. Soffrono di frequenti infortuni: articolazioni sovraccaricate, incidenti di gara, infezioni, disidratazione e stress costante. Le loro vite sono scandite dalla costrizione e la loro 'carriera' spesso finisce con l'abbandono, la vendita o l'abbattimento quando non sono più redditizi. Si tratta di animali gentili, intelligenti e naturalmente calmi che non hanno modo di capire cosa viene loro imposto. Parli di sacrificio nello sport. Nel calcio, si tratta di disciplina, impegno e scelte personali. Ma qui, il sacrificio è interamente sopportato da esseri innocenti che non hanno mai scelto di essere sfruttati o trasformati in prodotti competitivi".
La Goetz ha chiuso la questione con un tocco d'ironia: "Permetteteci di suggerire, con un pizzico di bonaria ironia, un'alternativa assolutamente innocua: l'hobby hosing. Uno sport in cui i partecipanti galoppano... su cavalli a dondolo. "Spettacolare, creativo e, soprattutto: niente cammelli, niente cavalli, niente animali. Ecco un investimento che coniuga perfettamente originalità e rispetto per la vita".











