Sgridato dal proprietario, Nuno Espirito Santo: "Il calcio è emozione. Gli dobbiamo molto"

Difficile assistere a quanto accaduto ieri in Premier League. Quando il proprietario del Nottingham Forest, Evangelos Marinakis, è entrato in campo al termine del 2-2 dei suoi Reds ieri per redarguire Nuno Espirito Santo davanti ai tifosi, ai giocatori e al mondo intero collegato in tv. Un gesto dettato dall'insoddisfazione per un risultato del genere contro una neopromossa e nel momento clou della stagione, con la qualificazione in Champions League da giocarsi.
Il tecnico del Forest però non ha voluto dare importanza alle azioni del proprietario greco del club, ma intervenuto nel post-partita ha tentato di spiegare il motivo "nascosto": "La conversazione con Marinakis? È stata dovuta alla situazione e alla confusione sulla sostituzione di Awoniyi. Abbiamo fatto un’altra sostituzione e dopo abbiamo giocato con un uomo in meno, e questo frustra tutti. Quando un giocatore è a terra, ricevi informazioni che sta bene per continuare, allora fai un cambio e poi scopri che non può andare avanti. È frustrante per tutti. Il calcio è emozione, è difficile da controllare, soprattutto quando c’è così tanta aspettativa. E i tifosi sono stati incredibili", ha motivato Nuno Espirito Santo.
Quando gli è stato chiesto se si sentisse a suo agio nell’essere affrontato in modo così pubblico da Marinakis, Nuno ha replicato: "È grazie al proprietario e alla sua passione se stiamo crescendo come club. Ci sprona. Vuole che diventiamo migliori. È la sua passione e il suo desiderio di diventare un grande club. 30.000 persone oggi (ieri, ndr) hanno provato la stessa cosa. Di sicuro, molti di loro sarebbero scesi in campo per scuoterci. Come club, dobbiamo molto alla famiglia Marinakis".
