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Spagna, calciatrici in rivolta contro il ct Vilda. In 15 rifiutano la convocazione: c'è anche Bonmatì

Spagna, calciatrici in rivolta contro il ct Vilda. In 15 rifiutano la convocazione: c'è anche BonmatìTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 23 settembre 2022, 12:49Calcio femminile
di Tommaso Maschio

In casa Spagna femminile si alza sempre di più la tensione attorno al ct Jorge Vilda da tempo nel mirino di molte calciatrici che lo accusano di una errata gestione delle amichevoli e degli infortuni tanto da aver chiesto nelle scorse settimane le sue dimissioni a maggioranza, ma senza unanimità, ricevendo però un diniego dal tecnico forte di un rinnovo fino al 2024. Ora le calciatrici hanno però fatto un ulteriore passo avanti per mettere pressione alla Federcalcio iberica e in 15, con una lettera ufficiale, hanno annunciato la volontà di non rispondere più alle convocazioni poiché colpite profondamente e influenzate dalla condizione attuale della squadra.

Una atteggiamento che al momento la RFEF non ha gradito e a cui ha risposto in maniera secca affermando che non spetta a loro prendere determinate decisioni e che la mancata presenza in ritiro sarà considerata una seria infrazione alle regole che può portare anche alla esclusione perenne dalla Nazionale. A meno che le quindici calciatrici in questione non si scuseranno apertamente ammettendo l’errore.

Sono però importanti i nomi delle calciatrici che si sono schierate apertamente contro l’attuale guida tecnica a partire dalle stelle del Barcellona Aitana Bonmatì, Mariona Caldentey, Leila Ouahabi, Mapi Leon Patri Grujarro e Sandra Panos. A cui si aggiungono anche i nomi di altri pezzi da novanta del calcio iberico: Ainhoa Vicente, Amaiur Sarriegui, Lucia García, Ona Batlle, Laia Alexandri, Claudia Pina, Lola Gallardo, Nerea Izaguirre e Andrea Pereira. Non figurano invece nell’elenco altre tre stelle come Alexia Putellas, Pallone d’Oro in carica, Jenni Hermoso e Irene Paredes con quest’ultima che sarebbe tornata sui suoi passi dopo aver aderiti inizialmente al boicottaggio.

A poco meno di un anno dall’inizio del Mondiale la Spagna, che è considerata fra le favorite, rischia dunque di subire un duro colpo e una battuta d’arresto che potrebbe compromettere il cammino e la crescita del movimento femminile nel paese iberico.

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