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Tutti dicono di essere d'accordo con la sfuriata di Italiano, ma siamo al 26 agosto e nessun direttore ha completato la squadra. Conte la scorsa stagione non avrebbe vinto se...

Tutti dicono di essere d'accordo con la sfuriata di Italiano, ma siamo al 26 agosto e nessun direttore ha completato la squadra. Conte la scorsa stagione non avrebbe vinto se...TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 00:00Editoriale
di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale, conduttore per Radio Sportiva

Sabato sera Vincenzo Italiano ha inveito contro il calciomercato ancora aperto nonostante l'inizio del campionato: "E' una follia giocare così". La gara dell'Olimpico contro la Roma è stata decisa da un gol di Wesley propiziato da un errore di Jhon Lucumì, difensore colombiano che da giorni tramite il suo entourage spinge per un trasferimento al Sunderland. "Ci sono ragazzi - ha dichiarato l'allenatore rossoblù - che la mattina della partita stanno al telefono coi procuratori, gente che vuole andare via, che non ha voglia di giocare. Non esiste, non esiste. Questo mercato va chiuso prima, ci sono mesi e mesi per farlo: è assurdo e credo che quasi tutti la pensino così. Non è giusto in primis per gli allenatori, mi metterei anche in prima linea a battagliare per questa cosa". Parole forti che hanno inevitabilmente alimentato un ampio dibattito. A parole sono tutti d'accordo con Vincenzo Italiano, anche se poi le dichiarazioni a microfoni spenti di molti addetti ai lavori e soprattutto le operazioni di mercato suggeriscono tutt'altro. Un esempio? Analizziamo proprio il Bologna.

Il club emiliano ha ufficializzato l'acquisto di Jonathan Rowe domenica 24 agosto, ovvero all'indomani della gara con la Roma. Ci fosse stata davvero uniformità tra le principali leghe (di questo ne parlerò più avanti) l'operazione non si sarebbe conclusa e proprio Italiano sarebbe rimasto senza l'erede di Ndoye. La Ligue 1 è iniziata infatti il giorno di Ferragosto, è partita con un Rennes-Olympique Marsiglia che non solo ha visto l'OM perdere 1-0 ma ha avuto anche come conseguenza la scazzottata tra Rabiot e Rowe. Di quella vicenda il Bologna ne ha legittimamente approfittato per dare un'accelerata alla trattativa, ha acquistato un calciatore che senza quell'episodio chissà se sarebbe andato via. Sempre il Bologna a una settimana alla fine della finestra di calciomercato cerca un centrocampista, il che vuol dire che è in contatto con giocatori probabilmente a loro volta distratti dalla possibilità di trasferirsi nel club emiliano. Non è la stessa cosa?

Così fan tutti. Perché la verità è che tutti gli allenatori dicono di volere il calciomercato chiuso prima dell'inizio della stagione, salvo poi spesso e volentieri evidenziare delle lacune delle rosa con scelte forti per mettere alle corde il club. Ricordate un anno fa Hellas Verona-Napoli 3-0? Fu probabilmente una sconfitta chiave per la conquista dello Scudetto nove mesi più tardi. Quella pesante sconfitta evidenziò che Aurelio De Laurentiis non poteva più aspettare la cessione di Victor Osimhen (che infatti non arrivò, solo prestito a settembre) per finanziare ulteriormente il mercato in entrata e in pochi giorni arrivarono McTominay, Neres, Lukaku e Gilmour. E chissà che un anno dopo lo stesso non possa accadere col Milan, squadra che contro la Cremonese ha capito una volta di più di doversi rinforzare sia in difesa che in attacco (se poi lo farà - soprattutto se lo farà con gli uomini giusti - questa è un'altra storia...)

Ieri il presidente della Lega Serie A Maurizio Simonelli ha spiegato che ci ha provato a far chiudere prima il calciomercato. Prima dell'inizio della stagione. "Ma LaLiga s'è opposta", ha dichiarato. Ma sarebbe davvero la panacea di tutti i mali? Nel 2018 si decise di chiuderlo il 17 agosto, in Premier addirittura il 9 esattamente per lo stesso principio. Tutto bello, salvo poi un anno dopo fare tutti un deciso passo indietro perché evidentemente l'esperimento non funzionò. E poi basterebbe mettere d'accordo LaLiga per risolvere il problema? Anche qui, la risposta è più complessa perché ci sono mercati facoltosi come la Turchia e l'Arabia Saudita che ormai non si accontentano più di fare man bassa di esuberi e calciatori scontenti. E se tu chiudi il calciomercato un mese prima rispetto a loro, a quel punto aumenti le possibilità di non poter più sostituire i giocatori. Se l'Al-Nassr (fantamercato) offrisse 50 milioni per Lucumì credo Sartori farebbe molta fatica a dire di no anche a calciomercato chiuso. Soprattutto, non sarebbe per nulla contento di quel no Joey Saputo.

Insomma, la verità è che la situazione è ben più complessa di come la si vuole far apparire. Che è semplice accodarsi al coro del 'chiudiamo il calciomercato prima dell'inizio della stagione' salvo poi nei fatti aspettare tutti l'ultima settimana di calciomercato per completare la rosa. Aspettare che altrove le prime partite facciano emergere crepe e malumori per prendere i calciatori a prezzi scontati o in prestito. Non dico che questo sia il migliore dei sistemi possibili. Tutt'altro. Ma nemmeno un calciomercato chiuso il 31 luglio sarebbe la panacea di tutti i problemi.

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