Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Giovanni Trapattoni, non dire gatto se non l'hai nel sacco. Recordman del nostro calcio come trofei

Giovanni Trapattoni, non dire gatto se non l'hai nel sacco. Recordman del nostro calcio come trofei
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 17 marzo 2023, 05:00Nato Oggi...
di Andrea Losapio

Giovanni Trapattoni è un totem, forse inarrivabile, del nostro calcio. Perché ha vinto la Coppa dei Campioni, la Coppa UEFA e la Coppa delle Coppe. Ma anche sette Serie A, un campionato tedesco, uno portoghese e uno austriaco. Tutto questo solamente nella carriera da allenatore, quella che ha avuto poche eguali. Nato nel 1939 nell'hinterland milanese da un operaio della bassa bergamasca e da una contadina, cresce a Cusano Milanino in una cascina con altre undici famiglie.

Da calciatore inizia gli allenamenti nella Polisportiva Frassati di riguarda, poi all'US Cusano Milanino, fino alla cessione al Milan nel 1955-56. Era un centrocampista difensivo, che però riusciva a districarsi bene anche come difensore, soprattutto da terzino. Gioca praticamente tutta la sua carriera nel Milan, dal 1958 al 1971, vincenzo anche la Champions 1962-63 a Wembley, contro il Benfica, dove gli toccò marcare Eusebio (tra l'altro senza particolari patemi). Due campionati vinti, due Coppe Campioni (l'altra nel 1968-69 contro l'Ajax di Johann Crujff), una Coppa delle Coppe, una Intercontinentale, oltre a una Coppa Italia e due Viareggio.

Va da sé che, come tecnico, inizi ancora del Milan. Nel 1975-76 diventa allenatore della prima squadra, salvo poi passare alla Juventus e all'Inter, tutto in sedici anni. Un decennio d'oro quello in bianconero, con sei Scudetti, prima di quello dei record con l'Inter nel 1988-89. Poi ancora Juve, Bayern Monaco, Cagliari, Bayern Monaco, Benfica, Stoccarda e infine Salisburgo. Poi la parentesi Nazionale, con la beffa dei Mondiali 2002 in Giappone e Corea del Sud per effetto di Byron Moreno, ma anche il disastro di Euro2004 con il biscottone fra Svezia e Danimarca. "Non dire gatto se non l'hai nel sacco" è il suo aforisma più solido: oggi compie 84 anni.

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile